Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/198

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I I

Ché se qualche civil fiera tempesta
sorgesse mai tra la minuta gente,
una spadina al gran bisogno presta
suol madama tener prudentemente;
che sdegnosa rotando in su la testa,
l’ire e i tumulti dissipa repente,
e avviva la memoria al cavaliere
de le feroci amazzoni guerriere.

12

Ma si torni a monsú, che d’ogni sorte
angoli, rombi, circoli, quadrati,
scaleni, parallele e linee torte,
con quanti un giorno furono inventati
beccacervelli ad imbrogliar si forte
i poveri discepoli arrabbiati,
medita tutti, ed ora questo or quello
ne la fabbrica impiega del castello.

13

E giá senza di lor non può l’altero
piramidale altissimo edifizio
fabbricar destramente un parrucchiero,
che dotto e accorto sia nel proprio uffizio.
Gitene a professar altro mestiero,

Keplér, Loke, Neutòn, Wolfio, Leibnizio,
Boscovich, Archimede, e voi Bernulli,
che a petto di costor siete fanciulli.

14

1 parrucchier, se noi sapeste ancora,
sanno la geometria meglio di quanti
vivono adesso e vissero finora
celebri matematici prestanti :
e la loro virtute al secol d’ora
si premia al suon di lucidi contanti ;
e se a voi le accademie aperte fòro,
le borse invece s’aprono a costoro.