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Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/255

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40

Ciò detto appena, da l’aurate sale
approvando di Pallade il disegno
unita ragunossi l’immortale
schiera in un loco del superno regno;
e due vennero araldi a le zanzale
che con le trombe lor diedero il segno;
e Giove anch’esso da l’eterna cima
col tuon principio a la battaglia intima.

41

Gridalto il primo con robusta lancia
Leccuom ne la vanguardia allor ferio:
semivivo ei restò; la molle guancia
diede sul suolo e il crin d’arena empio.
Penetrabuchi la grand’asta slancia
contro Fanghi» che subito morio,
e Bietolaio fier, dopo costui,
mandò Montapignatte ai regni bui.

42

Rodipan tosto Buonavoce atterra,
e poich’ estinto Godilimo il vide,
verso Penetrabuchi ardito sferra
una macina orrenda e lo conquide.

Il piagato Leccuom rientra in guerra,
indi con l’asta Godilimo uccide,
e quando Mangiacavol se ne accorse,
traendo il feritor ne Tacque corse.

43

Leccuom entro al padule insanguinato
versò i precordi e al tartaro discese,
mentre sul margin Paludano irato
estinto Scavacacio al suol distese.

E Cannucciar veggendosi da un lato
Scavaprosciutti, gran timor ne prese,
e gittando lo scudo in su la sponda,
balzò tutto tremante in mezzo a l’onda.