Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/319

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10

Slega intrepida allor, ciò appena detto
e i voti a Dio piú volte rinnovando,
Tacciar fatale che pendea dal letto,
e di lui Tanimosa destra armando,
con la sinistra mano il crin gli prende
e Tempio collo addormentato fende.

1 1

Afferra il teschio di sua man reciso,
e portalo a colei che Tattendea
oltre le tende del tiranno ucciso;
poi lasciando la turba iniqua e rea,
la trionfante vedova repente
a consolar va la cittá dolente.

12

Ma quale al mio pensier d’alto valore
Donna immortai fornita ora n’appare,
che adorna di maggior luce e splendore
e di tante virtudi inclite e chiare,
altro trionfo vanta, e la sua gloria
di Giuditta oscurar può la vittoria?

13

Donna del ciel, tu trionfar potesti
in questo mar d’ inconsolabil pianto
del nemico comun, ch’ora calpesti
col candido tuo piede, e invano intanto
si duol di tua vittoria, e invan ti mira
bieco, e morde i suoi lacci e invan sospira.