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L

ALL’ILLUSTRE BOSCOVICH

direttore di ottica per la marina di Francia, nel suo partir da Bassano ove soggiornò
piú di due anni presedendo alla nobile edizione delle sue nuove Opere di ottica e
di astronomia in cinque tomi, dedicata alla Maestá del re cristianissimo.

Fra noi qual sacro e memorabil pegno
restano al tuo partir gli aurei volumi
pieni di non concessi eterei lumi,
che Urania infonde nel tuo divo ingegno.

E se nobile oprar di vita è degno,
la fama resterá di quei costumi,
onde grato ai mortali e caro ai numi
tocchi d’ogni virtú l’eccelso segno.

Io piú che gemme elette e bronzi e marmi
custodirò le vergini ghirlande (0,
di cui ti piacque, o gran Ruggero, ornarmi.

E ovunque Febo i caldi raggi spande,
ciascuno invidierá non i miei carmi,
ma pari lode e lodator si grande.

LI

A S. E. PIETRO MARIA DA MOSTO

nella sua partenza dal reggimento di Bassano.

Avrai lode, o signor, di giusto e invitto,
perché si bene il grande uffizio adempí,
e dopo noi favellerá co’ tempi
l’alto macigno del tuo nome inscritto.

Ma doppia lode avrai, perché il delitto
ognor punisti con severi esempi,
né ti sedusse incauto a prò degli empi
o bugiarda eloquenza o ciglio afflitto.

Un verde meritò serto a la chioma
chi dopo lunghe e sanguinose guerre
feo le Gallie soggette o l’Asia doma.

Ma l’ebbe egual chi, de le patrie terre
vegliando a la custodia, oppresse in Roma
l’audace Catilina e il tristo Verre.

(t) Alludesi qui in segno di grato animo ai versi che il chiarissimo Boscovich
si degnò di tessere in lode delle rime dell’autore.