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XIII

Al reverendissimo don Giuseppe Caffo,
novello arciprete della Rosa, pel suo ingresso.

Sin dal felsineo lido
viene festoso un grido.
Di’, ne conosci il suono?
dimmi, t’ è caro il dono?
Le voci manifeste
de’ figli tuoi son queste,
che ne la piú immatura
etá ti diedi in cura.

In si felice giorno
egli fan plauso intorno
e vengono leggeri
su l’ale de’ pensieri.
Accogli tu gli affetti
de’ grati giovinetti ;
e se non ti dispiace
un’anima verace,
da me su questi fogli
gl’istessi sensi accogli.