Pagina:Vittorelli - Poesie, 1911 - BEIC 1970152.djvu/376

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Cantici nuovi in paradiso. Ogni astro pag. 7

Cessa, o Vergine, il bue, cessano i rastri . * 75

Che fai, che fai? T’arresta: ecco, Dio viene» 52

Che fiume è questo di gran ponte adorno» 14

Che misto di odori «14^

Che si dolce ne la gola» 319

Chi brama inni e corone? — A questi accenti . . ...» 59

Chi detto avria che d’astinenza un figlio» 63

Chi fra che non gioisca? lo certo, io vegno» 19

Chi ne V immenso spazio» 159

Chi per me vola al mio signor repente» 5*

Chi Pulcinella sia, bizzarro e lepido» 269

Chi sa? Farmi potrebbe azzurro e terso» 349

Cinto le bionde chiome» 81

Clori mi disse un giorno» 99

Co l’ago industre sopra bianca seta» 73

Col fato avverso si quereli e crucci» 25

Col ferro in mano e con terribil ciglio» 33

Compar Zanetto, s’ io non fossi vecchio» 329

Con volto che mentisce» 102

Cresci del grande Egioco» 351

Dai solitari poggi»

Da la cheta onda eritrea»

Da la solinga camera tacente»

Da la spezzata nuvola lucente»

Dal gran sangue di Giove, ad una smorta»

Da l’invocato sonno»

Dal patrio suol movendo .»

Deh, china, o Pindemonte, il guardo estatico»

Dei doni di virtú, natura ed arte»

De le viscere tue restommi i figli»

De’ tuoi dritti, o signor, vecchio custode»

Di carmi lodatori ampio e veloce»

Di cavolo e eh bíeta»

Dicea Bassano afflitta: — Il ciel mi diede»

Dice talun ch’io sono .»

Di due vaghe donzelle oneste, accorte»

Di ministro crudel per reo consiglio»

Dimmi, sei tu la figlia»

Di quai pronubi fiori o di quai fronde»

Dischiusa è la finestra»

Disse Temide a Febo: — E quando, o nume»

Dolce, gentile, avventuroso strale»

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