Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/184

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E poichè ogni tanto, specialmente dal preposto di Perledo partiva qualche attentato a questo loro diritto, essi come appare dalla seguente lettera scritta all’arcivescovo, si dimostravano gelosissimi di godere di questa indipendenza ecclesiastica;


Molto Ill.mo e Reverendmo Monsignore.


Non fu mai a memoria di huomini che il borgo di Varena, diocesi di V. S. Rev.ma non fusse sempre cura sola, non sottoposta ad alcuna Pieve; anzi sempre ha avuto, et al presente ha nella metropolitana di Milano la sua tavolella con l’immagine dei Santi Giovanni Battista e Giorgio patroni di esso Borgo, sotto qual tavolella o stendardo nelle sinodi diocesane il R.mo Curato di esso luogo coi suoi Rdi Cappellani interviene con tutti li altri capi di Pieve sotto la sua.

In conformità di ciò nelli stessi atti della chiesa milanese si trova scritto nella quinta regione: Varenna cura sola. Per questa stessa ragione li R. R. Curati presenti e tutti li passati hanno sempre mandato a pigliare alla Metropolitana suddetta li sacri olî per tanto tempo che non vi è memoria in contario, senza contraditione di sorte alcuna, come da diverse fede fatte sopra di ciò dell’anno 1614 in sino all’anno 1642 inclusione quali si esibiscono. Si potrà vedere. Quest’anno solamente havendo l’agente di detta terra incaricato il levar detti olî ad un certo Rev.do Francesco Tarello cappellano eletto dalli eredi Mazza oriundo di Perledo intrinseco dal R.do Preposto di Perledo con vane e vane scuse ha deluso li detti agenti non portando conforme al solito li detti sacri olî. Dubitando pertanto li sindaci et huomini di detto borgo di Varena devoti servi di V. S. R.ma di qualche collusione et tentativo di pregiudicare alle ragioni loro sono sforsati di far ricorso a V. S. I.ma

Humilmente supplicandola resti servita dar ordine che il Rmo Sacerdote a ciò deputato dia li detti sacri olî all’appartatore delle presenti conforme al vostro solito, il che ecc.1

Bartolomeo Tenca
a nome delli supplicanti


Fra i testamenti più notevoli fatti in favore della Chiesa vi è quello di Nicolò Mazza del fu Antonio dottore in filosofia e medicine abitante a Lucca ma nato a Varenna, erede di monsignor Gerolamo Maria Mazza alias canonico ordinario del duomo di Milano.

  1. Milano. Archivio Spirituale. Sezione X. Pievi lacuali. Vol. XV.