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le più antiche notizie 15


Nel 1142, Enrico monaco dei Cistercensi di Morimondo, dopo aver comperato da un certo Ottone d’Isola il territorio di Roncale, vi fondava un nuovo monastero, che da una fresca e limpida fonte colà esistente venne chiamato dell’Acqua fredda, e, pochi anni dopo, fu eretta anche una chiesa che, dagli olivi ond’era circondata, venne denominata Santa Maria del Monte Oliveto.

Intanto gli isolani poco alla volta avevano ricostruito i loro borghi ristabilite le fortificazioni, e coltivati i loro campi e vigneti tanto che erano nuovamente ritornati allo stato di floridezza di un tempo. Pare che parte delle ricchezze, fosse provento del bottino delle loro navi corsare che spadroneggiavano lungo il lago.

Nel 1158 Federico Barbarossa scendeva in Italia con un forte esercito, e subito si acquistava l’affetto dei Comaschi, per aver ordinata la riedificazione della distrutta città. L’imperatore pose anzi i suoi alloggiamenti in Como.

Lo storico imperiale Raderico1 ha posto fra gli atti di sommo coraggio del Barbarossa, l’avere egli fatto una visita ai formidabili isolani. Dice il Bianchi Giovini2 che secondo un’antica tradizione uno della famiglia Giovio avesse persuaso gl’Isolani a sottomettersi all’imperatore ed a fargli buona accoglienza, laonde Federico gli permise di aggiungere al suo stemma l’aquila imperiale; ma alcuni scrittori comensi vogliono che in quella occasione gli Isolani tornassero alla sudditanza di Como ciò che però non è provato.

La fedeltà degl’Isolani all’imperatore non dovette durare molto, perchè nel 1168 li vediamo nuovamente uniti ai Milanesi, e vediamo Brocco Ogerio, giudice d’Isola, sottoscrivere l’accordo tra Obizzo Malaspina e le città della Lega lombarda, tra le quali eravi anche Como, a fine di combattere Federico Barbarossa.

Ma questa fortuita unione dell’isola con Como, non fece dimenticare le antiche rivalità.

Avvenuta la distruzione di Milano per opera del Barbarossa, l’Isola perdette il suo potente alleato, e fu costretta a fare assegnamento nelle sole sue forze. Di questo approfittò Como l’anno 1169 per compiere una spedizione punitiva contro l’isola che fu espugnata e distrutta.

Scrive il Tatti che i Comaschi «armarono contro gl’Isolani i più prodi e spiritosi cittadini ed ordinarono loro la demolizione non solo del Castello, ma anche di tutta la terra d’Isola. Montò sopra varie navi un grosso considerabile di scelta gioventù e arrivati al borgo denunciò il decreto pubblico della Città col quale tutti dovevano sfrattare e an-

  1. Il canonico Raderico è il continuatore delle Gesta Federici I imperatoris auctoribus Ottone episcopa et Rogemno praepositum frigentibus.
  2. Bianchi Giovini, Studi sulla storia dei Longobardi. La Comacina, in Rivista Europea, 1847.