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Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/238

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L’attuario civile, l’attuario criminale, e i fanti tutti nominati dal feudatario. Il comune di Varenna paga lire 18 all’anno all’attuario criminale e lire 7 al fante per le visite. Il podestà è Marc’Antonio Mazzino nominato dal feudatario.

Perledo dipende dalla pretura di Valsassina. Il podestà è il Dottor Giuseppe Longhi nominato dal feudatario Conte Monti Melzi.

Nel 1773 venne pubblicato un nuovo piano governativo relativo alle preture si regie che feudali, nel quale la giurisdizione della pretura di Mandello venne estesa ai comuni di Bellano e Dervio.

Nel 1787 il conte Carlo Sfondrati della Riviera, nell’intento di avere presso di sè il pretore e favorire Bellagio fece pratiche per trasferire la pretura da Mandello a Bellagio. Naturalmente tanto Mandello come le altre località interessate insorsero contro questo minacciato trasloco, affidarono le loro ragioni al Dott. Picinelli Cesare di Milano ed inoltrarono una supplica all’Imperatore. La vertenza venne passata al Procuratore Generale della R. Camera che abilitò i deputati dell’estimo di Mandello a far valere le ragioni della comunità davanti ai tribunali di giustizia.

È notevole il fatto che il Governo avesse imparzialmente accolte le ragioni dei deputati di Mandello: infatti nella sessione del 24 aprile 1788 il Consiglio di Governo mentre trova verosimile che il conte Sfondrati possa con qualche fondamento appoggiarsi all’editto del 6 giugno 1778, in cui sotto alcune condizioni si permetteva ai vassalli possessori di più feudi di nominare un solo podestà, non può impugnare che i motivi di congruenza adotti dai deputati di Mandello, e specialmente la formale convenzione fra essi e il conte feudatario da essi allegata e portante l’obbligo della residenza in Mandello non somministrino ai deputati stessi buone ragioni.

Il conte Carlo Sfondrati morì in quell’anno stesso, ma contrariamente alle assicurazioni del Governo, alla fine del 1787 Giov. Battista Rezia venne nominato pretore di Bellagio.

Non cessarono per questo i reclami di Mandello ai quali si aggiunsero quelli di Bellano e Dervio. In una supplica da essi mandata all’Intendenza Provinciale politica si legge: «L’essere stata fissata la residenza della pretura di Bellano e Dervio con uniti nel borgo di Bellagio ha arrecato alli abitanti in dette due Pievi tanti incomodi e spese che ormai non si trova chi voglia servire di console nei rispettivi Comuni se non con eccessivo salario, atteso il lungo viaggio e la inevitabile spesa di barca che sono obbligati a fare e spesse svolte il dovere essere costretti dimorare in Bellagio nell’osteria due o tre giorni a causa del lago burascoso.... tutto ciò obbliga li deputati dell’estimo dei comuni componenti dette Pievi di Bellano e Dervio servitori umillissimi di questa Regia Intendenza Provinciale Politica ad umilmente supplicarla affinchè si degni dare quelle provvidenze che stimerà del caso pel sollievo di questi aggravati sudditi».