Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/274

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secolo xviii 265

Calvasina Baldassare qm Nicolò, mamoraro.

Medici Pietro qm Pietro, tagliatore.

Campioni Nicolò qm Bernardo, tagliatore.

Conca Pietro qm Giovanni, tagliatore.

Vitalli Giorgio di Francesco calzolaro e fruttarolo, lire 1 e soldi 5.

Cavalli Santino qm Natale, fabricatore di secchie e brente1.


Tassa Personale. — Maria Teresa con editto 5 dicembre 1755 aveva mirato a tutelare gli interessi della proprietà fondiaria, ed aveva stabilito che i proventi dell’imposta personale fossero ripartiti per metà tra lo Stato e i comuni e poichè questa seconda metà avrebbe dovuto servire soltanto a pagare i debiti comunali, così nei comuni che non avevano debiti gli abitanti avrebbero dovuto pagare solamente la metà dell’imposta spettante allo Stato o versare alla tassa comunale una quota più lieve di quanto avrebbero dovuto.

Così gli abitanti di Varenna, come quelli di Laveno, Menaggio, Val Solda e Val Taleggio i cui comuni non avevano debiti, non pagavano che la metà dell’imposta personale2.

Il seguente documento che si riferisce ad un ricorso degli abitanti di Varenna, appunto per la tassa personale, dimostra lo stato di floridezza in cui si trovano le finanze comunali alla metà del secolo XVIII. È una lettera del Magistrato Camerale dello Stato di Milano al Cancelliere di Varenna Carlo Mornico: «Dal deputato del personale di codesta Comunità di Varenna ci è stato rassegnato un ricorso in cui si espongono i lamenti di quei poveri personalisti ai quali dai più potenti estimati si vuol far pagare l’intiero importare della tassa personale, quantunque la comunità si trovi in avanzo, senza debiti e provvista di entrate comunali.

«Per provare tale assunto dicono che nell’anno scorso 1760, fatti i conti e saldato il tutto avanzarono in cassa lire 500. Nell’anno corrente poi, oltre le lire 1757, dei proventi comunitativi consueti, essendovi la metà dell’importare della tassa delle case, calcolano che valutate le suddette lire 500 dell’anno scorso, la comunità avrebbe un fondo, anco senza conteggiare la tassa del personale di lire 1347, quale gli estimati pretendono che ridondar debba, in vantaggio et utilità del prediale».

Nell’anno 1780 Varenna con Fiume Latte pagava lire 480 di tassa personale. La tassa personale era pagata da tutti, non solo dai capi famiglia ma anche dai figliuoli. Avendo l’esattore Fumeo di Perledo percepito la tassa anche dal figli espatriati nacque in Perledo una grave agitazione contro di lui che finì in un ricorso davanti al magistrato Camerale. Il magistrato dette torto all’esattore.

  1. A. S. M. Censo. Comuni. Varenna. B. 2173.
  2. Carlo Invernizzi. Riforme amministrative economiche nello Stato di Milano ai tempi di Maria Teresa.