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Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/276

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secolo xviii 267

vicinanza della valle, detta l’acqua del Sciatto, ove sono due piccoli sassi che si suppongono termini uno nella strada suddetta, che va da Bellano a Varena e l’altro sopra detta strada per braza 4 in circa, e d’indi andando in su fino alla selva detta Piazza Comune che altre volte dicesi fosse di Virgilio Pizzotti, ed ora è della Cappella di Santa Lucia di Perledo, successa al suddetto, ove è un altro, termine non molto grande ed indi traversando il vallone detto il Boggino di Biosio fino all’altra strada che da Regoledo va verso la Madonna del Portone al di sopra la villa di Biosio, e che prima d’arrivare a detta chiesa, si unisce con un’altra strada superiore che pure dal Monte sopra Varena va alla suddetta chiesa e d’indi in Val Sassina, ivi adunque traversando detto vallone fino a detta strada o fino al sito, ove in un sasso in mezzo alla strada evvi scolpito un P logoro, ed indi andando per la detta strada fino al confine di Perlasco, restando però la detta strada di ragione della comunità del Monte sopra Varena. Cosicchè tutte le terre, beni e siti esistenti da detti termini e segni indicati come sopra, e da dette rispettive strade verso Bellano siano territorio e territoriali di Bellano verso il monte siano territorio e territoriali di Monte sopra Varena fino alla piazza avanti la detta chiesa del Portone confine della pendente controversia.

In ricompensa di quanto sopra dovrà la comunità di Monte sopra Varenna pagare alla comunità di Bellano per una sol volta nell’atto che si verrà all’instromento d’accettazione del presente aggiustamento la somma di lire mille imperiali, facendo detta comunità di Bellano rinunzia in via di transazione a quella di Monte sopra Varena di tutti li siti controversi ed ogni ragione che pretende in essi».

Il 17 febbraio 1732 vennero convocati i capi famiglia della comunità di Bellano i quali in grandissima maggioranza approvarono il lodo dei due arbitri.

Il 9 Marzo dello stesso anno vi fu la convocazione dei capi famiglia di Perledo che sotto la direzione del loro sindaco Carlo Conca discussero ed approvarono pure in grande maggioranza l’atto di arbitrato.


I firmatari di Perledo furono i seguenti:


Carlo Conca sindaco generale delle comunità di Perledo e deputato di Regoledo.

D. Antonio Maria Matarello Deputato di Perledo e procuratore di Agostino Matarello figlio del qm Carlo, assente.

Carlo Antonio Venino deputato di Vezio.

Francesco Ongania deputato di Regolo.

D. Carlo Francesco Maglia deputato di Gitana procuratore di Don Ercole Ongania f. q. Giovanni Angelo e di Giacomo.

Conca figlio del q. Giovanni Battista.

Giovanni Antonio Della Mano deputato di Gisazio.