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secolo xviii | 275 |
Nel 1739 alli 9 di agosto venne steso il contratto per la costruzione dell’altare della Madonna del Rosario: «Si obbligano li sottoscritti di far l’altare nella veneranda chiesa parrocchiale di S. Giorgio del borgo di Varenna secondo il disegno e notazione fatta e sottoscritta dal reverendo signor Curato di Varenna e dalli signori Sindaci della medesima chiesa e Comunità, nel prezzo di lire mille monete di Milano, e detti marmi la comunità li farà condurre dalla bottega alla chiesa a spese della comunità e doverà essere in opera li 24 del mese di aprile prossimo dell’anno 1740 et in fede, Giovanni Conca, Antonio Daniello, Francesco Antonio Conca, Giuseppe Conca»1.
Nel libro dei battesimi dell’anno 1752, conservato nell’archivio parrocchiale di Varenna, alla data del 9 novembre si legge la seguente annotazione fatta dal curato di allora, Don Carlo Giuseppe Valsecchi: «Si fa memoria come nel giorno suddetto è stata donata la reliquia di S. Giorgio consistente in un piccolo pessetto d’ossa legato in argento dal N. signor Don Antonio Tenca, come anche un quadretto di S. Antonio con cornice inverniciata». In un’altra annotazione del 1757 si legge: «Memoria come il quadro di S. Giorgio con cornice dorata quale presentemente 6 posto sopra l’altare maggiore sotto la finestra del coro è stato donato alla chiesa da casa Mornico». Ed in un’altra del 1759: «memoria come li due quadri simili con cornice dorata di S. Antonio e di S. Francesco da Paola sono stati da me Parroco, acquistati e donati alla Chiesa».
Nel 1732 viene costruito un altare di marmo nell’oratorio di Santa Marta dai fratelli Pietro Antonio, Giorgio e Giuseppe Conca, per la somma di lire 460.
Nel 1774 vennero acquistati e donati dalla casa Stampa per la somma di lire 140 otto quadri rappresentanti la storia del casto Giuseppe ed altri soggetti.
Da molti anni la chiesa di Varenna era senza pulpito, e non avendo essa i fondi necessari per costruirne uno nuovo, nel 1776 i deputati del comune, Antonio Maria Venini e Francesco Campioni inoltrarono una supplica al Governo di Milano, perchè fossero passati alla Parrocchia i frutti dei fitti maturati dei beni posseduti dall’Oratorio del Monastero, e della Confraternita di Santa Marta, pel valore complessivo di lire 1100. La supplica venne accolta, e così la chiesa di San Giorgio potè far costruire il pulpito.
Nello stesso anno venne fatto un contratto con Francesco Comerio di Malnate fonditore di campane «il quale si obbliga ad accrescere il concerto delle campane che si ritrovano al presente nel campanile, mediante rubbi 70 circa di metallo nuovo di ottima qualità, massime rosette, il tutto da prestarli, a rifondere le due campane vecchie cioè
- ↑ Archivio Arcivescovile Milano. Pievi lacuali. Varenna.