Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/58

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avevano giurisdizione mera e mista per loro diritto, per controversia di qualsiasi valore, anche in materia penale.1

Gli uni e gli altri, si appoggiano a diversi testimoni che si contraddicono l’un l’altro; il processo ha molte lacune, proprio nei punti più interessanti e come abbiamo già detto manca della sentenza finale, però gli argomenti adotti da Simone Scotti appaiono più probanti che quelli degli avversari.

Egli produce vari quaderni, nei quali sono diversi processi fatti davanti ai giudici ed agli ufficiali di Milano, contro alcuni abitanti di Varenna, a richiesa di certi di Bellano, istromenti di possesso corporale dati dal messo del comune di Milano dietro richiesta di Isolano di Varenna; un rescritto diretto ai notai del borgo di Varenna e descritti nel collegio dei notai di Milano, e sottoscritti da Bentivoglio Panigarola.

Il documento contiene molte altre notizie di valore, e citazioni di altri atti, che non abbiamo potuto rintracciare.

Ad esempio, è citato da Simone Scotti, uno strumento senza data, d’investitura fatta dall’assessore del podestà di Milano, da Manfredo figlio di Uberto Lendinara2 cittadino di Milano, notaio e scriba del comune di Milano, nonchè da Sigibaldo figlio di Pietro della Torre notaio del Re. In questo atto è detto fra le altre cose che alcuni uomini di Varenna in nome del comune stesso di Varenna, furono investiti da quelli di Milano in nome del comune di Milano, di tutta la terra di Varenna, col patto che gli abitanti di Varenna siano da considerarsi come cittadini di Milano. In un altro strumento pure senza data, sottoscritto da Giovanni Cermenate3 notaio degli abbati e degli anziani del comune di Milano è detto che gli uomini ed il comune di Varenna sono liberati da tutte le condanne inflitte dal comune di Milano.

Nell’anno 1388, sotto il governo di Gian Galeazzo Visconti, vennero promulgati gli Statuti di molti paesi4 e fra gli altri quelli delle comu-

  1. Archivio Storico Lombardo, anno 1902, pag. 222. F. E Cornani, Sui dominî di Regina della Scala e dei suoi figli.
  2. Sappiamo che questo notaio rogò l’atto di partecipazione di Vigevano alla Lega Lombarda in Mantova in San Giovanni dal Corno che porta la data del 1227.
  3. Di questo notaio troviamo fatta menzione in una nota di notai milanesi del 1300 dei quali si trovano traccie nell’archivio notarile di Milano. Egli roga un atto in data 4 settembre 1388; non si sa se egli faccia una sola persona col celebre cronista di Milano Giovanni da Cermenate. (Vedi E. Motta, Notai milanesi del 1300. Archivio Storico Lombardo, anno 22°, fasc. VIII, anno 1895).
  4. Negli Statuti di Valsassina non si fa alcun cenno agli statuti di Varenna, che con ogni probabilità debbono essere stati promulgati in questo periodo e cheFonte/commento: 525 disgraziatamente non ci è stato possibile di rintracciarli mentre sono conosciuti gli Statuti di Bellano, DerverioFonte/commento: 525 e Mandello i quali ultimi vennero da noi ritrovati nella biblioteca comunale di Rimini.