Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/71

Da Wikisource.

secolo xv 63


Paulus de Galbiate Petijt
Jacobus de Bellasio Bertrami
Johannis de Cagnolis Martinij
Antonius de Manarexio Petroli
Antoninus de Bellesio Gaudentij
Johannes de Varena Gaudentij
Franciscus de Varena Jacobi
Johannes de Lavello Johannis
Angelus de Nobiallo Bertramij
Johannes de Merotijs Ambrosij
Bartolomeus de Cremona Johannis
Antonius de Menaxio Fogaxoli
Johannes de Fino Antonij
Baldassar de Carono Andreoli
Antonius de Varena Melchionis

Si è più su accennato alla perdita degli statuti di Varenna. Nell’Archivio di Stato di Milano in «Feudi camerali» abbiamo potuto rinvenire una copia di capitoli che il Duca di Milano avrebbe concesso in epoca dubbia, ma certamente tra il 1450 ed il 1470, agli uomini di Varenna; non si sa però se questi capitoli siano stati poi elargiti oppure siano rimasti allo stato di progetto.

Sono confermati gli statuti di Varenna con facoltà di farne dei nuovi e di sottoporli all’approvazione del Duca. Sono pure confermati i privilegi, le esenzioni e i dazi. È confermato al Podestà di Varenna il mero e misto imperio.

Questi capitoli sono nella filza dell’anno 1470 ed è da ritenersi siano di quest’anno; di più il documento è tagliato il che lascia supporre che i capitoli non siano mai stati applicati.

Li daremo per esteso nell’apposito volume, limitandoci qui solo a dire che in essi sono confermati gli statuti della terra di Varenna e che con essi il Duca condonava al borgo tutti i debiti.

In quegli anni di guerra risiedeva a Perledo con la carica di Vice podestà Pietro Arrigoni, il quale sopraintendeva agli apparecchi bellici nella zona di Monte di Varenna e di Esino, ed era in diretta corrispondenza col Duca di Milano. E’ molto interessante questa sua relazione del 2 maggio 1453 dalla quale si ha notizia del modo come aveva compiuto il servizio di vigilanza verso la Valsassina:

«Questi homeni del Monte di Varena non fano la guardia al Portone come altre volte è stato ordinato cioè 14 o 15 homini il dì e che mi debia comandare a li predicti homeni che a pena de 400 ducati d’oro