Pagina:Vivanti - I divoratori, Firenze, Bemporad, 1922.djvu/184

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172 annie vivanti

sei capitata tu! E sai pure come sono le donne!... Per loro «la famiglia» è sempre una cosa insopportabile.

Nancy, immobile, lo guardava.

— Non so cos’hai da guardarmi così! — disse lui. — Mi vuoi mettere di cattivo umore?

Nancy si alzò.

— C’è un treno per Milano alla una, — disse. — Lo prenderemo.

E andò di sopra nella sua camera.

Aldo uscì nel giardino, e si divertì con Anne-Marie e colla bambola della Condamine.

A mezzogiorno Nancy si affacciò al balcone, e chiamò sua figlia. La piccola obbedì malvolontieri, e venne su lentamente, trascinando per le scale la bambola. Aldo la seguì.

Anne-Marie fu messa a sedere sul letto, e sua madre le infilò le scarpette da viaggio di cuoio giallo. Aldo, seduto vicino alla finestra, guardava in giardino, tamburinando colle dita sui vetri.

Nancy mise ad Anne-Marie il paltoncino, e le posò in testa il cappello di paglia floscia, legandole i nastri bianchi sotto al mento. Poi disse a suo marito:

— Siamo pronte.

— E chi pagherà il conto dell’albergo? — disse Aldo, senza voltarsi.

Nancy lo guardò, sorpresa.

— Ma non hai denari? — chiese.

— Ho ottantadue franchi e quaranta centesimi, — disse Aldo.

— Dov’è il resto?

Aldo soffiò sulle dita:

— Partito! Svanito!

Nancy sedette sul letto accanto ad Anne-Marie. Vi fu un lungo silenzio.