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i divoratori 7


modo. Dunque, ricordati: un Tom era mio papà e tuo figlio, e l’altro era suo figlio e papà del béby. Adesso non li confonderai più, vero?

— No, cara, — disse il nonno.

Dopo qualche istante si fermò di nuovo.

— E dici che si chiama Wilson?

— Che chi si chiama Wilson? — esclamò Edith, molto impaziente.

— Ma come vuoi che lo sappia io? — disse il nonno.

Allora Edith rise, e rise anche il vecchio.

— Via, fa lo stesso, nonno, — disse Edith; — non pensarci più. Vieni a vedere il béby.

— Che béby? — disse il nonno.

— Ma, nonno!... Il béby del figlio di tuo figlio Tom.

— Come? — disse il nonno. — Torna un pò a dire....

— Ma sta attento e ricordati! — spiegò Edith. — Il figlio di tuo figlio Tom, era il papà di questo béby.

— Il figlio... del tuo Tom... del tuo papà... Dimmi quando devo dire béby.... — disse il nonno.


Edith si svegliò nella notte e si rizzò spaurita a sedere sul letto.

— Cos’è? Cos’è? — gridò — Che cos’è successo?

— Ma niente, — rispose la voce di Florence dalla camera vicina. — Dormi, dormi, caruccia; non è che il béby.

— Ma perchè strilla così?

— Eh, sarà, come si dice, «rigirato», — spiegò Florence, con voce di sonno.

— Allora perchè non lo rigirano per il suo verso?

— Oh! miss Edith, — esclamò Florence impazientita, — adesso dorma e stia zitta. Quando si dice di un bambino che è rigirato, vuol dire che dorme tutto il giorno e strilla tutta la notte.

E infatti il béby fece così.