Pagina:Vivanti - I divoratori, Firenze, Bemporad, 1922.djvu/194

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182 annie vivanti


— «Quatre en plein», — annunciò.

— «Quatre en plein. Tout va aux billets», — disse l’uomo al centro. La ruota girò, e la palla guizzò ronzando. Il cuore di Nancy batteva a grandi colpi rimbombanti, e la scuoteva tutta.

La piccola palla scivolò, girò un po’ sulla ruota, si fermò, sbatacchiò, e cadde in uno dei trentasette scomparti.

— «Trois».

Tutti guardarono Nancy mentre i croupiers la pagavano; ed ella raccolse confusamente con mano maldestra l’oro e l’argento.

— Ancora, — disse, dando al croupier l’ultimo dei tre biglietti, e aggiungendovi qualche luigi d’oro.

— Ancora cosa? — disse il croupier.

— Ancora lo stesso... lo stesso gioco.

La palla girava.

— Ma è già marcato, — disse il croupier, additando il biglietto vincitore ancora piegato al posto di prima.

— Ma no, ma no, — disse Nancy, che era molto confusa, — «premier quatre»...

Allora l’impiegato posò anche il secondo biglietto sul primo, all’angolo dello zero e dei primi tre numeri.

— «Et quatre en plein», — aggiunse Nancy.

Ma per questo era troppo tardi.

— «Rien ne va plus. Zéro»!

— «Voilà! ça y est»! — disse il croupier, rendendole l’oro destinato all’«en plein», e aspettando col rastrello puntato sulla tavola gli ottocento franchi che venivano a Nancy.

Che cosa è il segreto della Fortuna? Come si può forzare? Come spiegare, definire, analizzare? Qualunque cosa Nancy facesse, vinceva. Dovunque metteva i suoi denari, ivi andava la palla.

Quando le parve di aver vinto abbastanza — aveva