Pagina:Vivanti - I divoratori, Firenze, Bemporad, 1922.djvu/287

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i divoratori 275

e mi strozzerà. Certo la Passione, come una pantera dagli occhi di fuoco, mi salterà al petto e mi mangierà il cuore. Certo la Gelosia come un gatto arrabbiato mi graffierà, mi morderà, mi dilanierà....

«Oh caro Ignoto, non mi fate entrare in quella stanza buia! Già mi pare di averne socchiusa la porta, e di sentire tutti quegli esseri spaventosi rugghiare e ululare contro di me....

«Addio! addio!

«Mi chiamo Nancy».


A questa lettera egli rispose con un telegramma:

«Nancy! Vieni qui».


Ella riscrisse:


«— Vieni qui. — Le arroganti parole mi danno un tuffo di piacere nel sangue.

«Mi piace che mi diate del tu. E poi sono inavvezza all’imperativo. Nessuno mai mi dice: Fa così. Va via. Vieni qui. Va lì. E mi piace sentirmi mite e spaventata e forzata a obbedire.

«Vieni qui! Subito mi pare di dover volgere timidi occhi in cerca del mio cappello e dei miei guanti, e mi domando come debbo vestirmi per il viaggio! Sono molto simpatica in viaggio. Sono sempre di umore uguale, e porto dei vestiti color sorcio che mi fanno delle piccole spalle fragili e patetiche e la vita sottile. Tutto ciò è molto importante viaggiando; perchè fa perdonare le mille e mille valigie e valigiette che porto nello scompartimento, e le cappelliere che perdo, e gli ombrelli che dimentico. Anche la gente che, per principio, brontola sempre, diventa indulgente e amabile quando vede che ho un vitino piccolo, e l’aria trasognata, e un cappello