Pagina:Vivanti - I divoratori, Firenze, Bemporad, 1922.djvu/63

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i divoratori 51


Ma sua madre non rispondeva. Valeria pianse con lei. E anche Edith piangeva, senza sapere perchè.


Sola in giardino, Nancy cantava, lanciata sull'altalena, coi ricci al vento. Quand'ecco il ricordo dei poeti tedeschi le tornò nel cuore, e il loro incantesimo la vinse.

Die linden Lüfte sind erwacht
Sie säuseln und wehen Tag und Nacht
Sie kommen von allen Enden...

I poeti le bisbigliavano le parole maliarde all'orecchio. Traverso gli alberi foscheggianti in fondo al prato si vedeva una striscia d'oro, là dove il tramonto si accendeva in cielo.

Die Welt wird schöner mit jedem
Tag Man weiss nicht was noch werden mag,
Das Blühen will nicht enden!...

Nancy si lasciò scivolare giù dall'altalena. I poeti sussurravano ed urgevano... Fräulein nelle sue lezioni di ieri le aveva insegnato un fatto meraviglioso: aveva detto che il mondo era una stella: una stella rotonda, oscillante nell'azzurro, con tante altre stelle tutto all'ingiro. Sì, sopra alla terra ed anche giù, sotto, in tutta l'aria celeste intorno al mondo galleggiavano le stelle! Ma dunque, se si andava all'orlo del mondo, proprio fino all'orlo, là dove la curva della terra comincia a scendere, si poteva certo, sporgendosi un poco (e aggrappandosi forse a un albero per non cadere) guardar giù nel cielo e veder le altre stelle, sospese sotto di sè!

Subito Nancy sentì che bisognava che ella andasse fino all'orlo del mondo a guardar giù. L'orlo del mondo!