Pagina:Vivanti - Naja Tripudians, Firenze, Bemporad, 1921.djvu/151

Da Wikisource.

Naja Tripudians 147


confondevano, livide sotto la livida cappa del cielo; tutte identiche l’una all’altra, a tal punto che si aveva l’impressione di ritrovarsi continuamente là dove si era già stati....

Ma ora tacevano, guardando fuori, sbalordite, senza pensiero. Non si preoccupavano più nè dell’arrivo, nè dell’accoglienza che farebbe loro Lady Randolph. Non si preoccupavano più di nulla, non pensavano più a nulla, cullate e intontite dal celere movimento dell’automobile che le trasportava, atomi inerti in questa immensa metropoli, verso la meta sconosciuta.

Finalmente — e ormai tutt’intorno a loro si era chiusa, come una muraglia torbida, l’oscurità — l’automobile si fermò.

Myosotis, che aveva chiuso gli occhi, si drizzò di soprassalto.

— Ci siamo!

— Che gioia! — esclamò Leslie, ravviandosi i capelli.