Pagina:Vivanti - Naja Tripudians, Firenze, Bemporad, 1921.djvu/200

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XXVIII.

Traversò la stanza da pranzo, fiocamente illuminata, e si trovò nella vasta sala d’entrata, illuminata anch’essa da varie luci velate di rosso. Tutto era silenzioso; un lungo corridoio sbadigliava nero davanti a lei, conducendo forse alle camere di servizio, ma nessuna voce, nessun passo si udiva; nulla se non il lento e ritmico battito della grande pendola nell’angolo accanto all’ingresso. Mentre Myosotis, incerta, si guardava intorno, la grande pendola suonò con rintocchi profondi di cattedrale, le undici.

Con un senso di smarrimento indicibile Myosotis si avviò verso la scalinata, passando tra i putti di marmo biancheggianti nella penombra, reggenti le loro lampade ormai spente.

Giunta al primo piano passò davanti al salone dove gli ospiti di Lady Randolph si erano