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82 annie vivanti


E d’un tratto sentì che quello si abbatteva colla fronte sul tavolo e piangeva.

Allora stese la mano cercando quella del giovane. La trovò; era madida e fredda.

Scosso da un profondo sgomento, Alberto mormorò:

— Ditemi che cosa posso fare per voi?

Ora l’altro piangeva davvero; piangeva come un bambino, scosso da disperati singulti. Alberto si chinò e gli cinse la spalla col braccio.

— Ditemi, ditemi che cosa posso fare?

— Restate qui! — mormorò l’altro. — Restate con me! Non mi lasciate. Ho paura, qui, solo nel buio, coi miei ricordi... coi miei terribili ricordi...

E per tutta la notte Alberto restò con lui, nel silenzio, nella solitudine, nell’oscurità.

· · · · · · · · · · · · · · · ·

Nelle ore che precedono l’alba, quando la vitalità è più bassa, più profondo lo spavento della vita e il bisogno di aggrapparsi a un’altra anima, fu Alberto che, tenendo stretta la mano del compagno, narrò la sua angosciante vicenda di passione.