Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/134

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122 annie vivanti

per far fare alla mia Eva e a Giorgio un po’ di conversazione francese. Era anzi per questo che le ho prese in casa.»

Si affrettavano pel viale allorchè, dal tennis-court una graziosa figuretta venne loro incontro, correndo traverso il prato. Era Eva Whitaker e la seguiva il fratello Giorgio, bel giovane in uniforme khaki.

«Ho battuto Giorgio per sei contro quattro!» gridò Eva Whitaker agitando la racchetta in segno di saluto.

«L’ho lasciata fare,» spiegò il fratello, «se no, erano bronci per tutto il giorno.» E il giovane tese ridendo la mano a Lady Mulholland e accettò la carezza, piena di affettuoso orgoglio che sua madre gli fece sulla guancia abbronzata.

«Che bel ragazzo!» mormorò Lady Mulholland; e in cuor suo si rammaricò di non aver condotto Kitty, quand’anche i Pitou avessero approfittato della loro assenza per cuocere, come già una volta, della testina di vitello in salsa piccante sul fuoco della sala di ricevimento.

«Ed essi.... dove sono?» chiese la signora Whitaker abbassando la voce e guardandosi intorno.

«Non lo so,» rispose Eva. «In tutto il pomeriggio non li ho veduti.»