Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/149

Da Wikisource.

vae victis! 137

le miserie umane bisogna conoscerle.» E come, con un gesto di dolore, sua moglie protestava, «Teresa,» continuò, «è questo un altro sacrificio che noi genitori dobbiamo portare in olocausto alla guerra. Dobbiamo dare non soltanto la vita dei nostri ragazzi — ma, se ci viene richiesta, anche la santa innocenza delle nostre figlie.»

«È crudele, è crudele!» esclamò la signora Whitaker.

«Sì. La guerra è crudele. E la vita è crudele. Ma non aggiungiamo, tu ed io, altre crudeltà alle umane tristezze!» Egli le posò una mano affettuosa sulla spalla. «Se per poter fare il bene, nostra figlia deve conoscere il male — così sia. Muoia l’incoscienza nel suo cuore, purchè vi nasca qualche cosa di più nobile — la pietà.»

Vi fu un altro silenzio; un lungo silenzio.

Indi la signora Whitaker prese la mano di suo marito, e la baciò.