Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/304

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Indi si mise risoluta a ripulire la casa; bisognava far sparire il disordine e la confusione prima dell’arrivo di Luisa.

Dal pianterreno alla soffitta la casa era sparsa di piatti sporchi, di bicchieri, di bottiglie, di mozziconi di sigari e di sigarette.

Materassi e coperte colle impronte di scarpe fangose ingombravano i pavimenti; cassetti e armadi erano stati vuotati e il loro contenuto rovesciato per terra. Stoviglie, brocche e catinelle d’acqua sporca erano su tutti i mobili — sulle credenze, sulle tavole, sulle sedie.

Miss Elliot pulì, spazzò, vuotò, strofinò, indi aprì tutte le finestre, accese tutti i fuochi nei caminetti — e quando Luisa, ansante e pallida, battè al portone Miss Elliot le aprì con un sorrisetto di soddisfazione.

Indi la seguì di stanza in stanza notando commossa il fluttuante raggio di gioia che appariva su quel pallido viso alla vista di tante cose note e care....

Ah, questa era casa sua! Casa sua!... E Luisa guardandosi intorno nell’ambiente famigliare sentì tornarle in cuore — trepida ospite desueta — la speranza.