Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/320

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308 annie vivanti


XXV.


Era calato il crepuscolo, e la nebbia sottile saliva strisciante su dai due fiumi, allorchè Luisa col capo avvolto in una sciarpa nera, uscì di casa per andare alla Maisonnette des Lilas. Si guardò intorno. Le strade erano deserte e quasi buie. Per arrivare alla casa di Madame Doré senza passare dal piazzale della chiesa dove a quest’ora si riunivano a crocchi i soldati tedeschi, Luisa decise di passare per la straduccia scura e stretta detta Ruelle de la Bise. Già stava per svoltarvi allorchè scorse in fondo al vicolo una figura curva e sbilenca; era un contadino fiammingo, che s’avvicinava lento e zoppicante. Borbottava tra sè e sè, ed aveva un aspetto così poco rassicurante sotto il cappellaccio di feltro calato sugli occhi, che per evitarlo Luisa preferì tornare indietro e attraversare la piazza.

I soldati che vi stavano raggruppati chiac-