Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/325

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potesse percepire. Ma l’anima di Mirella che cosa avrebbe detto? Chi poteva sapere ciò che Mirella vedeva o non vedeva? Come essere certi che non fosse capace di vedere, di ricordare, di odiare, forse, come Luisa odiava? Ah, Chérie sentì che tale odio — l’odio silenzioso di quella piccola anima di mistero — sarebbe anche più terribile, più impossibile a sopportare che non l’esecrazione palese di Luisa.

Già, era possibile anche questo strazio. Mirella, la piccola Mirella, vedendo quegli occhi strani, chiarissimi, spalancati nel viso del bambino — forse ricorderebbe.... Ricorderebbe l’uomo che l’aveva martirizzata, che l’aveva torturata e legata alla ringhiera, legata col piccolo viso folle rivolto all’uscio.... già, proprio a quest’uscio dalla tenda rossa....

Sì, potrebbe essere così. Il ricordo e l’orrore tornerebbero alla mente smarrita di Mirella ogni volta che scorgeva quei grandi occhi chiari del bambino.... Chérie abbassò lo sguardo per vederli; in questo momento erano dolcemente socchiusi, mentre la testolina s’annidava assonnata sul petto materno.

Chérie si chinò sopra la sua creatura, baciò i biondi capelli e gli occhi assonnati e la piccola bocca dolce. E che importava a lei se tutti l’odia-