Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/72

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60 annie vivanti

Chérie ben s’avvide della sua meraviglia, e ristette ferma sulla soglia; timida, si velava le lattee spalle con una sciarpa vaporosa che le fluttuava intorno e le dava come un’aria di volo. I suoi limpidi occhi erano levati a lui larghi di azzurra e divina innocenza.

Un brivido scosse l’uomo che la guardava — un brivido di presciente orrore. Non erano già vicine le orde nemiche, briache di sangue e di ferocia? Non stavano già aprendosi con violenza la via verso questo fiore verginale? Ed egli doveva lasciarla! lasciarla, sola, alla mercè della loro brutalità? Di nuovo il brivido terribile lo scosse; mentre quei limpidi occhi ingenui lo fissavano, sorridenti.

«Chérie!» diss’egli con voce rauca. «Chérie!» La trasse a sè, le alzò il viso delicato e guardò profondamente dentro l’azzurra meraviglia dei suoi occhi.

Essa non parlò; nè ebbero un battito le sue ciglia. Offerse allo sguardo di lui tutta la trasparente profondità della sua anima. Ed egli ripetè ancora quella sola parola: «Chérie!...»

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