Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/90

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78 annie vivanti

dosi di tasca un portasigarette d’oro e togliendone l’unica sigaretta che conteneva. «Mi pare che il vostro domestico dicesse che l’avevano mandato a Namur...»

«No, a Mons,» disse Luisa.

«Ah già, già — Mons!... Interessante città, Mons.» Picchiò leggermente un’estremità della sua sigaretta sul palmo della mano. «Già. Bella cattedrale, quella di St. Waudru.... Ed è andato solo?»

Mirella diede un pizzicotto a sua madre. «Taci, mamma! Non dirlo.»

L’ufficiale l’udì e rise. Presala per un braccio l’allontanò dolcemente dal fianco di sua madre.

«Ma guarda, guarda!» disse, sempre ridendo, «come siamo furbe e diplomatiche!» E stringendole forte il piccolo braccio la fece indietreggiare traverso tutta la stanza; indi, dandole una lieve spinta la lasciò, e rivolse di nuovo la sua attenzione alle altre due.

Luisa, che si era lanciata in soccorso di Mirella ristette pallidissima, mentre dal fondo della stanza Mirella, incolume e indoma, la rassicurava cacciando fuori la lingua dietro le spalle del nemico, in segno di sfida e di disprezzo.

Von Wedel fissava di nuovo Chérie, e sotto