Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
ABB – 7 – ABB
sto vivere è perduto, Perchè dove
so tant’abbellemiente Pe reparare
nce vo grann’ajuto.
Abbellire. Abbellire. Mandr. as. 1. 1. Ma ch’abbellesco, fa che non delliegge. (Il de Ritis legge: Ma ch’abbellesca fa, no che delliegge. Questo non ha senso; mentre la lezione della stampa vale: Fa di non deridermi se abbellisco).
Abbencere. Vincere, Sopraffare, e fig. Opprimere, Invadere, parlandosi di mali fisici e morali. Cap. Il. 1. 60. Po pe li deje scannano crape e ghience, Ca l’addore d’arrusto è che l’abbence. E Son. 68. Già m’abbenceno li frate. Morm. Fedr. 1. 26. 1. Addò se trova chll’ommo dabbene Che abbencere da l’ira non se lassa. Val. Mez. 2. 1. T’avea fuorze abbenciuto lo sonnillo, O t’iere puosto a contemprà l’aggrisse? Ciucc. 11. 18. E pe non se fa abbence da li frate.
Non potè abbencere vale Non bastare le forze, Non giungere a sostenere una fatica.
Abbenemiento. Avvenimento. Tard. Def. 208. Chisto abbenemiento… se pote assemegliare a chillo de la guerra servile.
Abbenenare. Avvelenare. Passero.
Abbengachè. V. Abbenire.
Abbenire. Avvenire, Accadere. Sarn. Pos. 1. p. 181. E puozz’ascire da tutte li travaglie che maje te ponno abbenire. Fas. Ger. 6. 35. Ca penzanno a che maje pozza abbonire A l’arma soja, nne penza de morire. Tard. Vaj. p. 41. Chello che abbenne appriosso. E 43 Ed abbene de chisto muodo.
Abbenga che, che scrivesi anche Abbengachè, vale Avvegnachè, Sebbene. Tard. Vaj. p. 15. Ed abbenga che a chisto proposeto se nce porriano adducere na nfenetate d’asempie, a nuje abbastarranno ec.
Abbonire. Avvenire, Il futuro. Pag. Rot. 17. 1. Chi ponza a l’abbenì, guajo che lo stocca. Fas. Ger. 17. 87. Cossì nchino potessete scoprire De l’abbonire la gra nepotaglia.
Abbentare. Posare, Aver quiete e riposo, e s’usa per lo più con una negazione. Fas. Ger. 7. 111. Sango a delluvio jetta e manco abbenta. E 10. 8. E tu a sto chiano Comme non fosse fatto tujo nce abbiente? Val. Mez. 1. 67. Se votano, se girano, e n’abbentano. Cort. C. e P. 3. p. 156. Nè potenno cchiù abbentare dinto lo lietto… se vestette co na gran furia. Lor. Tamb. 1. 3. S’arraggia, non abbenta Quann’isso se nne va. Bas. Pent. 2. 6. p. 205. E ghienno e benenno da coppa a bascio comm’a scigna che maje abbenta.
Abbentarese vale Avventarsi. Fas. Ger. 7. 111. E a schere sane ncuollo se nce abbenta. E 8. 23. Quanno de furia ncuollo se l’abbenta No perro, n’ommenone maleditto. Bas. Pent. 5. 9 p. 199. Appalorcia, ca si t’abbentano tre figlie mieje ec. (Dovrebbe dire te s’abbentano; ma io preferirei di leggere t’abbistano).
Abbentorare, Abbenturare. Arrischiare, Avventurare. Cuor. Mas. 1. 56. (?) E s’addonaje, ma tardo, ch’abbentura Metterse mmiezo a chille. Pag. M. d’O. 6. 5. Ma nfina arresoluto s’abbentura, Ca lo spertosa chella perciacore.
Abbentorato, Abbenturato. Avventurato. Tior. 5. 13. Nigro, scontento e male abbentorato. (Le st. 1678 e 1703 hanno abentorato). Pag. M. d’O. 3. 34. De te nne puoje trovà chiù abbenturato.
Abbentoriero. Avventurìero. Fas. Ger. 1. 52. Ca de st’abbentoriere è beretate Quanto se conta. E 3. 37. La squatra de Dodone abbentorera, Niervo, forza e bentura de lo campo. Ol. Nap. acc. 4. 31. Vene lo sciore po de li valiente Che so l’abbentoriere nommenate.
Abbenturare. V. Abbentorare.
Abbenturato. Lo stesso che Abbentorato.
Abbenturuso. Avventuroso. Pag. M. d’O. 14. 35. E nnallegria st’abbenturuse amante Addio addio pe sempe se decero.
Abberbia. Plebaglia, Gentaglia. Fas. Ger. 5. 37. E m’averrà ss’abberbia da sentire.
Abberbio. Avverbio.
Abbermecare. Inverminare, Inverminire, Bacare.