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Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/260

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CALESSI N A. — 204 — CALMANTE. stasi in terra, invece di far voli e ri- verenze, si mette a tirare il gabbione acuì è legata, li E Tirare il caleate, (licesi volgarmente per Fare il mez- zano in pratiche amorose. — Dal fr. catiche. Caleitina. t. f. Specie di veicolo in forma di calesse, ma un po'più pic- colo, e a quattro posti. Calessino, dim. di Calesse. Caletsùccio. c/t«p. di Calesse: e Ho messo su un po' di calessuccio per andar alla villa. » Galèstro. V. Galèstro. Calettare, ir. Commettere varj pezzi di legno a dente o in altra for- ma, in modo che combacino esatta- rcente. i Per cstens. Aggiustare uscj e finestre al luogo loro cosi appunto ed esattamente, che non vi trapeli aria; e in questo significato sì usa anche inlr.: « Guarda se codesto uscio calétta bene. » li fig. Quadrare, Tor- nar bene; detto di qualunque cosa, ma più spesso di discorso, sentenza, proverbio, e sim.: «E ora come ci calétta questo discorso?» Pari. p. Calettato. Calettatura. ». f. L'atto e L'effetto del calettare; ed altresì II punto dove due pezzi calettano. Calla, s. f. Propriam. Minutissima particella d'oro o d'argento, che si spicca da esso nel lavorarlo. , Comn- nem. intendesi per Cosa che forse fu bella e buona, ma che ora è fuor d' uso e consunta: « Quella donna si mette addosso certe calie, che usavano nel- l'uno. » ij E dicesi anche di persona, ma specialm. di donna avanzata di età, secca e cagionosa: «Ho veduto la signora Kosa: che calia è diven- tata! » — Da calo. Calibrare, ir. Misurare il calibro delle bocche da fuoco e delle p:ille, bombe,ec. .Dare alle bocche da fuoco ed alle palle quel dato calibro, i'art.p. Calibrato. In forma d'ad.; «Pezzo ben calibrato. Calibratóio. ». m. Qualsivoglia strn- monfo che serva a calibrare le boc- che ila fuoco. Calibro. >. m. Diametro intemo delle bocche da fuoco; ed anche La grossezza delle palle, bombe, ce. rag- guagli.ita alla bocca da fuoco eiie le dee ricevere, l/fff. Natura e qualità delle persone : « Son quattro fratelli, tntti di un medesimo calibro. » || Im- portanza, Gravità, di una cosa: < Ra- gioni di codesto calibro ve ne sono parecchie:- Ho avuto quistioni d'al- tro calibro che questa.» .Grossezza materiale: « Uno zampone di questo calibro, > e in tal caso si accompagna la parola col gesto. — Dall' arab. ca- lab, Forma, Modello. Càlice, s. 771. Vaso in forma di bic- chiere, più largo alla bocca che nel fondo, per lo più d'argento, o di al- tro metallo, con un fusto che riposa su largo piede, del metallo mede- simo, e di cui si serve il sacerdote cattolico per consacrarvi il vino ce- lebrando la messa: « Calice d'argen- to, d oro, tempestato di diamanti, ec. » Il Bicchiere a calice, Quello sorretto da un piede, e più stretto al fondo che ali orlo; e anche dicesi senz'al- tro Calice. ì Calice amaro, o solani. Calice, è pur simbolo di estrema af- flizione, presa la metafora dal calice della passione di Cristo: « A questo amaro calice bevono o prima o poi tutti coloro che vivono in questo mondo. »;] Ca/«ce, T. hot. Inviluppo esteriore de' fiori: talora è composto di più foglie, e talora le sue parti sono riunite. Si dice cosi, perchè il fiore sorge da esso, e vi sta come in un piccolo vasellino.il Ed anche la Boccia Bottone de' fiori.— Dal lat. calix. Calicióne. accr. di Calice; e inten- desi più che altro per Grande bic- chiere: < Si beve un calicione di vino a nn fiato. » Caliciùccio. ditp. di Calice: < Quel povero curato dice messa con un ca- liciùccio d'ottone che fa pietà a ve- derlo. » Caliditi. «. f. Lo stesso, ma assai men comune, che Caldezza. — Dal lat. caliditat. Caligine. «. f. Nebbia fitt.i. Vapore denso, che esala dalla terra e offusca l'aria. Il Quella specie di nebbia pro- dotta dal fumo delle artiglierie, delle fornaci, ec: < Non solo si udivano i colpi di cannone, ma si vedeva laggiù una caligine densissima. » i| Offusca- mento della vista per cagione di ma- lattia. — Dal lat. laliyo. Caliginóso, mi. offuscato da cali- gine: < Tempo caliginoso; Vista cali- ginos.-t. » — Dal lat. ealiginotu». Callste. «. m. Sorta di panno lano di poco pregio: « Prima le contadine vestivano di calisse; ora paiono tante cittadine. > — Dal nome della città, in cui da prima si fabbricava. Calla. ». f. Grande apertnra, mu- nita di cateratta, per dare il pa.sso alle acque, per lo più a fine di col- mare o di prosciugare, fiy. Aprirt una calla, dicesi figiiratam. per Met- tere un'usanza non buona: «Non vo' aprire questa calla; che una volta aperta, sarebbe poi difficile chiude- re. » — Da calle. Callàia. ». f. Quella apertnra che si fa nelle siepi per entrare ne'campi. Gallare. ». m. Lo stesso che Cal- laia; voce tuttora viva in alcuni luo- ghi di Toscana. Calle. ». m. Via o Strada piuttosto stretta: voce del nobile linguaggio. — Dal lat. callii. Calligrafia. >. f. Arte di scrivere con caratteri belli, e ben formati. — Dal gr. xa/./.'.ypa:; ia. Calligraficaménte.aft'.Inmodocal- ligratico: -. .Scrivr callitjraflcaniente. » Calligràfico, ad. DI calligrafia. Che appartieni- a calligrafia. Calligrafo. «. m. Maestro di calli- grafia, ('hi sa scrivere con belli e ben formati caratteri. ; Perito calli- grafo, Colui che essendo maestro di calligrafia, si chiama a giudicare se un tale scritto sia di mano di una tal persona. • Callifugo. ». m. Medicamento per i calli de piedi. Callista. «. m. Chi fa il mestiere di curare e di tagliare i calli dai piedi. Callo. ». m. Indurimento della pelle che si fa per forte e lunga pressione, specialmente nelle mani e ne' piedi: < Ho un callo alla pianta del piede che mi fa disperare: - Lavora lavora, ha fatto i calli alle mani. > Quando si dico «« callo o i calli senz'altro, si intende di quelli de' piedi: «Cerotto da calli; Unguento da calli; Ho un callo che mi dà molta noia. »ì| Per similit. Quella escrescenza che viene ai cavalli nella parte interna delle gambe davanti, che l' acquistano per il modo come stanno in corpo della cavalla. i; Callo, chiamano i chirurghi Quella materia che si forma ai capi dei pezzi rotti di un osso, che in- durando a poco a poco li salda, ij La ])arte bianca e quasi callosa che si trova nelle carni macellate: < Di' al macellaro, che non ti dia tanto cal- lo. », /'are i7 callo a una ■■ ••'■- cialmi-ntc viziosa. Esserci < fatto da non conoscerne i ,■ vita: < Oramai a quel vizio ci ha (atto il callo, ed k impossibile che si cor- regga. > il Ed anche detto di cosa spia- cevole, vale Esserci tanto assuefatto che più non fa impressione: «Alle sue stravaganze ci ho fatto il callo, e non me ne afllifftro più. » || Fare Mi callo tulla cotri, - r cosi vi- zioso per abito uou farsi più scrupolo di • ■ | Fare il callo o' mie, si dice in i: ' ni sta molto a sedere u a cavallo, h A'on acere un callo a fare o dire nra rota, Esser pronto a f.:' i ri o riguardo al ni i mica un callo a (.; : ..:... i^. . d informarlo di certi abusi de'aaoi fa- miliari. > — Dal lat. callum. Gallóne. ». m. Apertura che si la- scia nrllc pescaie de'tiumi per dar passo alle barche. Callosità, s.f. a«(r. dì Calloso; L'es- ser calloso. Quella parte della pelle che comincia a divent.ar callo, o che anche 6 diventato: «Ha certe callo- sità per le mani, che i nean- che a bucarlo. » Il II ,P*' malattia, di alcune pau ^Cal- losità al collo della vescica, alla va- gin.t. all'intestino retto, ec. > Callóso, ad. Indurito a modo di callo: < Mani callose come qnelle de' contadini : - Piedi callosi.» Carne macellata che ha molto callo: «A molti piace la carne callosa. » Callotta. ». f. Quel coperchio in- terno degli orinoli, posto a difesa del castello e del movimento: «Orologio con la callotta d'oro. » ;| T. archit. Callotta di una cupola. La volta in- teriore di essa. — Dal fr. calotte. Callòtta. ». m. Così fu chiamato in Italia il famoso incisore francese Cal- lot, che lavorò molto a Firenze: e come son famose molte sue figure biz- zarrissime e grottesche nelle quali fu eccellente, cosi si chiama tuttora Fi- gura o Figurina del Callotta da Callotta, una Persona ridicola e con- traffatta. Calma. ». f. Stato del mare quando non spira soffio di vento, e le acque sono tranquille e senza movimento: « La calma perfetta non è propizia a'naviganti. »i,Edicesì anche del tem- po, del vento, che dopo aver imper- versato, si posa, il E fig. riferito al- l' animo. Tranquillità, Quiete: «E difficile conservar la calma ne'gravi pericoli.» ; E lo Stato di quiete che snccedc alle gravi smanie o pertur- bazioni di animo: «Ha spasimato tutta la notte -j ma ora è in calma: - Montò sulle fune; ma lo mise in calma una parola d'umiltà. > 'i Si usa più che al- tro nel modo aiw. In calma: « Il mare è in calma: - Tornato che il mare fii in calma, ci riposammo.» — Probabilm. dal gr. y-a'j^ia. Caldura, per essere le grandi calme per lo più accompa- gnate da afosi calori. Calmante. ». ni. Quella medicina che ha virtù di calmare le convul- sioni o gli spasimi de' malati: « Avev»