Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/263

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CAMBIAMONÉTE. - 207 — CAMERATA. Cambiamonéte, s. m. ind. Chi eser- cita l'industria (li cambiar monete, fogli di banca, carta monetata, rice- vendo dando un aggio. Cambiare, tr. Mutare una cosa con un'altra, per lo più della stessa n.v tura; Sostituire una cosa a un'altra:

  • Ho cambiato un cilindro con un'an-

cora: -A mezza strada cambiammo i cavalli : - Appena tornato a casa, mi cambio l'abito. » || Riferito a cose mo- rali, vale Variare, Trasmutare: «La fortuna spesso cambia la condizione cosi degli uomini come dei popoli. » Wfig.: «Cambiano opinione, parere, metodo, ec. » Il Cambiar vita, Da vi- vere disordinato ridursi a vita costu- mata ed onesta: «Dopo quella puni- zione, cambiò vita e non fece più dir nulla del fatto suo. » !| Cambiar forma, colore, viso, 6 simili. Pigliare un'al- tra forma, un altro colore, un altro viso : « Questo vestito, dopo che ha avuto l'acqua, ha cambiato colore : - Da giovinetto era assai bello; ma ora ha cambiato iso. -^ Cambiar colo- re, Impallidire per turbamento d'ani- mo, confusione, vergogna: « A quello parole cambiò colore. » Il Cambiar casa, dimora, e simili. Andare a stare in altra casa, in altro luogo : « Non so più dove stia, perchè ha cambiato casa: -Cambia domicilio da un anno all'altro. » ì; Rif. a monete, o fogli di banca, vale Barattarli dando l'equi- valente in moneta o fogli di altra specie: «Va' a cambiar questo foglio da cento ; ma fatteli dare in moneta piccola. » il Cambiar le corte in mano a uno, lo stesso che Barattare le carte ec. V. Barattaue. i| Il lupo cambia il pelo, ma il vizio mai. V. Lupo. Il rect/ir.: «Si sono cambiati tra di s6 i panni e il nome, e uno figura d'esser l'altro. » Il ri fi. Jtntarsi: «La fortuna s'è cambiata: -Si cam- biano spesso i gìiulizj e le opinioni degli uomini; Si cambiano i gover- ni, ec. » il Detto di tempo. Mettersi al cattivo: «Questo tempo vuol cam- biarsi; ho certi segnali che non fal- liscono. » il Detto di, persona, vale Mutar di parere: «E un cert'uomo che si cambia facilmente : - Si cam- bia dalla mattina alla sera. » |! Mutar colore. Impallidire: « A quelle parole si cambiò, e non seppe che rispon- dere. » Il Cambiarsi di panni, vesti, abiti, solam. Cambiarsi, Mutarsi i panni, il in<7 Prendere stato, condi- zione, qualità, tenore, e simili, di- verso da quello che prima si aveva; e dicesi così d' nomini, come di cose: «Tutto cambia nel mondo: -Le cose possono cambiare da un momento al- l'altro:-! gusti cambiano: -Da che è tornato di collegio quel giovinetto ha cambiato molto. » il Costruito con la prep. Di: «Cambiar di casa, di letto, di posizione, di domicilio, dì colore, d' aspetto, di opinione, di pa- rere, di metodo ec. » il Part.p. CAM- BIATO, che usasi spesso in forma 6l ad. por Barattato con altra cosa, Trasmutato, o Alterato nella fac- cia: «Quando si presentò, parve a tutti cambiato nel volto. » — Dal lat. cambiare. Cambiàrio, ad. Di cambio. Che ri- guarda il cambio : « Diritto cambiario ; Sistema cambiario. » Camblatóre-trice. verbal. da Cam- biare; Chi o Che cambia, li Camòta- tore, Colni che esercita l'arte del cambio. Cambio, s. vi. Il cambiare. Il mu- tar una cosa con un'altra, così nel proprio come nel /ig.: «Ho fatto un brutto cambio: -Piuttosto che ven- der quest'orologio, no vo'fare un cam- bio. » il Talora dicesi anche in nobile scrittura per Contraccambio: « È più facile rendere il cambio dell'ingiuria che del benefizio. » il Cam6Jo, dicesi di Persona che si sostituisca a un'al- tra in un ufiicio; ma oggi non direb- bcsi se non di quel Giovine che entra per prezzo nella milizia in luogo di un altro: iu caso diverso diciamo Scambio: « Mettere un cambio. » || Ed anche la Soiuma ritirata da ehi entra in luogo d'altri nella milizia: « Ha preso un cambio. » Ma questa voce in Italia è giA invecchiata, poiché tutti i giovani debbono militare. ||/n cambio, posto a modo d'at)«., vale In vece: « In cambio di migliorare, peg- giora. » In quel cambio, In luogo di quella data cosa o persona: « Non volle la decorazione, e prese in qnel cambio quattrini. » ii /« cambio, coi verbi Dare, Prendere, Pigliare, o si^ mile, rif. a cosa o persona, vale Pren- derla, Scambiarla con un'altra: « Ho preso quest'anello d'oro, e gli ho dato in cambio un orologio d'argento. » il Com5«o, dicesi anche del baratto della monetacon altra di diversa specie: «Il cambio dell'argento, dell'oro:- Il cam- bio corrente, ec. »11 Anche Quello che si fa da luogo a luogo per via di let- tere di cambio: « Il cambio su Parigi, su Londra. » i| Il prezzo che si paga al banchiere o al cambiatore nell'atto che si fa il cambio della moneta; che oggi dicesi più comunem. Sconto, od Aggio. Il Lettera di cambio, Cambiale. il l'rima di cambio. La lettera origi- nale di cambio ; Seconda, Terza ec. di cambio, Ija seconda o terza copia che si fa di una cambiale. || onde /?</. Es- sere o Fare la seconda di cambio, di- cesi di errore o cosa spiacevole o nociva, che altri torni a commettere: « Stiamo bene attenti, per non far la seconda di cambio. » || Scritta di cam- bio. Il contratto che si fa, dando de- nari a cambio. || Regola di cambio, La regola, secondo la qnale devo farsi il calcolo per determinare il valore effettivo d'una cambiale data in un luogo per esser pagata in un altro luogo straniero, valore che varia a seconda delle richieste e di altre eventualità. llZJarc, o Pigliare,denari a cambio, o anche, senz'altro. Dare o Pigliare a cambio. Dare o Pren- dere denari a frutto : « Il Marchese X. s'è ridotto a pigliare a cambio dal fattore. » Cambista, s. m. Chi traffica in cam- bi, per lo più di non grande rilievo. Cambrì, s. m. Tela finissima di co- tone bianco o in colori: «Camicie, Pezzuole di cambrì: - Gli ho fatto un vestituccio di cambrì a righe: - Pezza di cambrì: - Questo cambrì ha troppa pappa. » — Dal nome della città di Cambra;/, dove prima fu tessuta que- sta tela. Camèlia, s. f. Arbusto originario del Giappone e della Cina, che si coltiva con molto amore nei giardini, e che fa un fiore molto bello, di co- lori diversi, ma senza odore; od ha lo stesso nome della sua pianta. — Dal Padre Camelli, che primo portò in Europa questa pianta. Càmera. «. f. Stanza della casa, de- stinata solo ad uso di dormirvi. II dirlo di qualsivoglia altrastanza della casa, è uso oggi non toscano: «Ca- mera grande, buona, ariosa, buia; Ca- mera mobiliata; Camera con alcova; Camera da sposi ec. » il Fare la ca- mera. Prepararla, rifacendone il letto, spazzandola, e fornendola di tutto ciò che è necessario: « Tutte le mattine c'è da far tre camere: -È arrivato un mio amico, e gli ho fatto fare la camera al secondo piano. » |1 Veste da, camera. Quella sopravveste lunga fin quasi ai piedi e aperta dinanzi, ch(^ uno si mette la mattina, alzandosi dal letto e che snol portare anche per la casa in altre ore del giorno, li Musica da camera. Quella che si eseguisce nelle sale ed ha caratteri suoi pro- prj, per distinguerla dalla Musica tea- trale da chiesa: oggi dai france- sizzanti si chiama Musica dai salon. Il Camera. T. mar. Quel luogo di un:: nave che è sotto coperta, destinati' all'alloggio degli ufficiali di essa o altri usi. Il Cornerà, dicesi II luogo, ove si conservano i denari dello Stato, e anche l'Erario stesso. || E per II fisco. 1 Camera, è nome che si dà an- che ad alcuni Collegj o Corpi delibe- ranti: < Camera dell'accuse. Camera di disciplina por gli Avvocati, Ca- mera di commercio, ec. » || Camera, prQsso di noi diccsi altresì II luogo ove i Deputati del Parlamento na- zionale si adunano; ed anche i Depu- tati stessi: « Vo alla Camera; Torno dalla Camera: -La Camera non ha tenuto seduta oggi. »||ie Camere o Le due Camere, intendesi dell'as- semblea de' Deputati e di quella dei Senatori. La prima dicesi ancora Ca- mera bassa, e la seconda Camera alta, ma non sono maniere comuni. |1 E per il Tribunale della Camera apo- stolica, il Onde Cìiierico di camera, dicesi Colui che fa parte di questo Tribunale. !| Medico, Cantante, di ca- mera. Medico, Cantante, addetto alla corte di qualche Sovrano, o del Papa. Il Camera, dicesi il Foudo della canna di un'arme da fuoco, specialmente delle artiglierie, il Lo spazio interno de' fornelli o di qualunque altro ap- parecchio, dove si facciano opera- zioni chimiche, il Più comunemente Quel lungo spazio che è sopra alle fornaci nelle vetriere, dove si pon- gono i vasi di vetro per temperarli. il Camera ottica e Camera oscura, di- cesi uno Strumento destinato a ri- produrre sopra un quadro l'immagine d'un paese o d'im oggetto qualunque. il Camera lucida, Strumento che serve più specialmente ai disegnatori, nel quale l'immagine di una cosa per via di rifrazione e di riflessione è rap- presentata sopra una carta. H Camera nera, Quella stanza con pareti tinte di nero, che serve per l' esperienze della luce. — Dal lat. camera. Cameràccla. 2>^99- il' Camera; Ca- mera cattiva. Camerale, ad. Di camera. Atte- nente alla c:imera, in senso di Erario pubblico, di Fisco: «Beni came- rali: - Amminùstrazione camerale: - Diritti camerali. » Camerata, s. f. Qne' tanti giovani di un collegio o seminario, i quali per ragione d'età sogliono tenersi insieme sotto la vigilanza di un Prefetto: « La camerata de'piccoli, de'mezzani, dei grandi. » Camerata. ». m. Compagno d'arme, Commilitone; e talora estendesi an-