Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/302

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CATENUCCIA. — 246 — CATTIVO Catenùccia. dispr. di Catena. Càtera. a. f. Specie di mandorla assai grossa, che si mangia tuttavia tenera col suo guscio; « L'è bella la catera, L'è grossa la catcra» si ode gridare nella primavera per le vie di Firenze. Cateratta. ». f. Apertura fatta per trattenere e raccogliere le acque, o per mandarle via a piacere, clie si chiude e si apre, o abbassando una grossa tavola di- legno, incastrata nei lati.||E la Tavola stossa che chiude la cateratta: t Alza la cateratta, e dà la via all'acqua.» 1 Ed anche la Caduta precipitosa che fa l'acqua da certi luoghi: niù comunem. C'a- icata. il Cateratte del cielo, si dice con modo biblico. Quelle al cui aprire s'immagina precipitino sulla terra le grandi piogge; onde le frasi comu- ni Piovere a cateratte, Essere aperte le cateratte del cielo, per Piovere ro- vinosamente.. iCa<ero(/a, dicesi di al; tre aperture da chiudersi o aprirsi con tavola incanalata, come La ca- teratta della trappola da topi, la ca- teratta di certi grana.), di un carret- tone, ec. :| T. med. Cateratta, Quel- r addensamento dell'umor cristallino degli occhi, che impedisce alla luce di passare fino alla retina: «Ha le cateratte, e bisogna operare: - Gli Benvenute le cateratte. -Fece l'ope- razione della cateratta dell'occhio destro. »— Dal gr. xaiepixxijj. lat cateracta. Caterattàio. ». m. Colui che ha in custodia le cateratte di certi fiumi, per alzarle o abbassarle al bi.sogno. Caterattina.rfi?». di Cateratta: « La cafcrattina delle trappole de'topi. » Caterattóne. ». m. accr. di Cate- ratta; Grande cateratta. Catèrva. ». f. Moltitudine non or- dinata di persone: « Venne accompa- gnato da una caterva di mangiapane » |] Detto di animali per Branco: «Una caterva di pecore, di asini, ec. >,iE anche di cose: «Una caterva di li- bri, di citazioni: - Disse una caterva di spropositi. » — Dal lat. caterva. Catèto. ». m. T. geom. Ciascuno dei due lati, che nel triangolo formano l'angolo retto: «Il quadrato dell'ipo- tenusa e uguale alla somma de' qua- drati de' cateti. » — Dal gr. itot*e-o;, lat. calhetiis. Catilinària. ». f. Invettiva acerbis- sima, detta scritta contro alcuno; preso dalle Orazioni di Cicerone con- tro Catilina. Catinèlla, s. f. Vaso più piccolo del catino, latto di terra cotta, di rame o d'altra più fina materia, ad uso per lo più di lavarsi le mani. Il E per Ca- tìnellata : « Gli gettò una catinella d'acqua addosso. » il .A catinelle, po- sto avverbialm., vale In gran quantità, parlandosi di liquidi : « Che vuoi andar fnori ora? se vien giù l'acqua a ca- tinelle : - Buttava sangue dalla bocca a catinelle. > Il .Andarne il tangue a catinelle, si dice per significare grave dolore per danno o rovina di cosa o persona a noi cara: «A vederlo in quello stato, me ne va proprio il san- gue a catinelle: -A vedere straziar a quel modo i più bei capi d'arte, me ne va il sangue a catinelle. > Catinellàta. ». f. Quanto liquido è in nna catinella: «Gli gettò una ca- tinellàta d'acqua addosso.» Catino. ». m. Vaso, coranneraente di terra cotta, tondo e non troppo profondo, di dentro invetriato, più largo un poco dalla bocca che in basso, con orlo rovesciato, e gene- ralmente serve per lavarci le sto- viglie, altro. Il Quanta roba liquida entra in un catino. i| Catino, dicesì anche un gran Vassoio assai fondo, usato dai contadini specialmente per condirci l'insalata, e che posto in mezzo di tavola, ciascuno v'intinge la sua forchetta. ,i Catino, è pure Luogo ba.sso e concavo, o una pianura cir- condata da colli e monti, j Catino, T. gett. Kecipiente a forma di catino, che mettesi alla bocca della fornace per raccogliervi il metallo strutto. I Tro- vare il diavolo nel catino, dicesi pro- verbialm. di chi andando a desinare a cena, specialm. in casa altrui, ar- riva tardi e trova tutto finito. — Dal lat. catinus. Catóne. ». m. Kome del celebre avversario di Cesare ; e da lui si dice Catone un uomo di costumi severi e di cuore fermamente libero; ma oggi si usa con qualche ironia. Catoneggiare, intr. Farla da Ca- tone, Allettare severiti'i di costumi, ed amor puro e incrollabile alla li- bertà : < Molti catonéi^giano, ma sotto sotto ne fanno d'ogni colore. >PaW. p. Catoneggiato. Catoniano, ad. Di Catone o Da Ca- tone : < .Severità catoniana; Rigore ca- toniano. » Catòrbia. ». f. Voce di gergo per Carcere, Prigione: «Lo colsero sul fatto, e lo piantarono in catorbia. > Catòrcio, t. m. Lo stesso che il più comune Chiavistello. «È noto il poema giocoso del Nomi: Il catorcio d' An- ghiari. » — Probabilm. dal gr. xaxo- xeùf, che vale lo stesso. Catòrzolo. ». ni. Prominenza no- dosa, segnatam. sulla superficie del fusto e (lei rami dell'albero. Catorzoluto, ad. Che ha nella scor- za molti catorzoli; e si dice del fu- sto e dei rami dell'albero. Catòttrica. ». f. T. fi». Quella parte della ottica, che tratta della refles- sione della luce. — Dal gr. xaTonTf.- x(5:, Riguardante lo specchio. Catrame. ». m. Bitume o Ragia nera che si cava dai legni resinosi, e più specialm. dal pino, e che serve più spesso a spalmare le navi, ed i cavi per difenderli dall'acqua, che non gli faccia marcire. — Dall' arab. al-na'-tran. Catriòtto. ». ni. Il busto dei polli e degli uccelli, levatane tutta la car- ne; ed è viva tuttora in alcuni luoghi la canzoncina del carnevale, che co- mincia: «Un osso, un catriosso, un catin d'acqua addosso, ce.» Cattano. ». ni. T. ttor. Signore di feudo o di castello in contado. — Dal barb. lat. cataneu», sincope di capi- taneus. Cattedra. ». f. Luogo elevato, dove siede clii insegna una disciplina, o una dottrina qualunque, specialm. in un'Università: «Salire in cattedra, Esser in cattedra: - Professore che onora la cattedra. » [', L'ufficio d'inse- gnar d.illa cattedra: « Chiede la cat- tedra di anatomia: - Concorso ad una cattedra. » || fig. Il lucro che si ha dal- l'inse^are in cattedra: «La catte- dra non basta a campare; bisogna attendere ad altri lavori. » 1; Metter »u cattedra, Montare in cattedra, di- cesi di chi prende l'aria e tiene lin- guaggio da gran professore, impan- candosi a decidere d'ogni cosa. ; Pottr parlare di una eota »n cattedra. Sa- perla a fondo; ma più spesso con senso ironico dicesi di cose non buo- ne : « Eh di co.se d'amore ne potrebbe parlare in cattedra lui. » 1 Cattedra, è pure la Sedia coperta di baldac- chino, dove ì vescovi - -ri- stendo, o celebrando gli Ili. iCaUedra di verità, <J.. . .,. i,-,,. Ila da dove il papa dichiara e afferma i dommi della religione. ;< Cattedra di verità, chiamasi anche il Pergamo, donde i predicatori bandiscono la pa- rola di Dio. — Dal gr. xa3-tJpa, fat. cathedra. Cattedrale, ad. Aggiunto di chiesa, ov'è la cattedra episcopale, cioè la residenza del vescovo: « La prima chiesa cattedrale d'Arezzo rimaneva fuori delle mura. », In forza di ioti. f. Chiesa cattedrale: «La cattedrale di San Miniato; Ha celebrato alla cat- tedrale. » Cattedrante. ». m. Lo stesso, ma meno connine, di Cattedratico. Cattedraticamente, avv. A modo di ehi insegna dalla cattedra, Da cat- tedratico: ma si usa con una certa ironia: «Parla sempre cattedratica- mente, e dice spropositi da can bar- boni. » Cattedràtico.», m. Chi inse|rna dalla cattedra qualche scicnz3,o disciplina. Cattedràtico, ad. Da cattedra, o Proprio di chi insegna dalla catte- dra: «Quel fare cattedratico, quel tono cattedratico annoia.» Cattivacelo, pfjjg. di Cattivo. Il Si dice anche [ler atto di aiimrevol rim- provero: « Cattivacelo, va' via, non ti vo'più bene > dirà nna mamma al suo bambino; e intanto gli darà un bacio. I Non i eattiraecio, suol dirsi per ac- cennare la bonarietà di una persona, la non cattiva qualità di una cosa. Cattivare, tr. Rendersi amico, be- nevolo, partigiano alcuno con atti di virtù, o amorevoli, con favori ce.: < Con le sue dolci maniere si cattiva gli animi di tutti. > ,i Rif. a benevo- lenza, amore, favore, e sim., vale Con- ciliarsi, Guadagnarsi. Part. p. CAT- TIVATO. — Dal basso lat. caplivare. Cattivèllo, dim. di Cattivo, Che tanto quanto è cattivo; « Quel bam- bino è un po' cattivello; va gastigato.» II E si dice anche con una certa amo- revolezza, come vedemmo in Catti- vaccio. Cattiveria. ». f. Atto da persona cattiva, ma non di troppa gravità: < Ti sta bene il gastigo per la toa cattiveria. » Alcuni pronunziano Cat- tivèria, ma sgarbatamente. Cattivino, dim. di Cattivo; Piutto- sto cattivo che no: «Quel bambino é eattivino,e du'sculaccionigli stanno bene. » Cattività. ». f. La qualità astratta di chi è cattivo : « La sua eattività è incorreggibile. », E per Cattiveria, Malestro: «Fa sempre qualche cat- tività. » Cattivo, ad. Di natura malvagia, o pervertita; contrario di Buono: « Le nature cattive spesso per la retta educazione addivengono buone : - I cattivi compagni sono causa di rovina a molti giovinetti.» ,| In generale par- landosi di cose morali, Che non è retto. Che non è secondo i princìpj del buono, del conveniente, ec: «Cat- tive usanze. Cattiva disciplina. Vita cattiva, Costumi cattivi. »,] Detto di