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Le consonanti si pronunciano come in italiano, eccetto le seguenti:

c si pronuncia come il g dolce, cun (digiuno) pr. giun
g ,, ,, g duro, gig (gotta) ,, ghigh
h ,, fortemente aspirata, hät (cappello)1
j ,, come sc nella parola scìbile: jeval (cavallo) pr. scevàl
z ,, duro come nella parola zolfo: zil (zelo) pr. tsil.

Le consonanti k, x, y, che non esistono nella nostra lingua, si pronunciano come segue:

k si pronuncia come il c duro : kap (capo) pr. cap
x ,, ,, cs : xam (esame) pr. csam
y ,, ,, j : yodin (jodio) pr. jodin


In Volapük ogni lettera ha sempre lo stesso suono, le parole si si pronunciano come sono scritte e l’accento tonico cade sempre sull’ultima sillaba: eventuo (eventualmente) pr. eventuò.

In Volapük non ci sono consonanti doppiedittonghi: leig (eguaglianza) pr. le.ig.

Gli accenti, l'apostrofe e la dieresi sono esclusi; gli altri segni ortografici sono comuni all’italiano.


Nomi propri.

Nems lönik.


I nomi propri, che non hanno il loro corrispondente in Volapük, si scrivono e si pronunciano coll’ortografia e la pronuncia del paese a cui appartengono.2


  1. Lo Schleyer invece dell’h usa lo spirito aspro dei greci, ‛ät.
  2. Lo Schleyer vuole che tra parentesi si indichi la pronuncia secondo i principii eufonici del Volapük, ad es.: Loescher (Löjer), Giacomo (Cákomo). Egli anzi ha formato un alfabeto mondiale di 37 lettere, che comprende tutti i suoni, e ad esso si può ricorrere quando debbasi esprimere un suono non esistente nel Volapük.