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INTRODUZIONE



     L’ invenzione della stampa sarebbe a
questa come l’ uno al tremila.



Volapük è vocabolo composto. Vol significa “mondo„ e vola ne è il genitivo: pük corrisponde a “lingua„ e quindi Volapük equivale a “Lingua del mondo„.

Il bisogno di una lingua universale è fatto evidente dagli sforzi continuati ed incessanti per tradurne in atto l’ idea, la quale — tacendo di tempi più antichi — risale per l’ êra nostra ai giorni del grande Descartes. Il Leibnitz, demolitore in sì grande parte dei sistemi e delle idee Cartesiane, ne raccolse e rispettò quella di una lingua mondiale. Accintosi all’ opera, questa rimase incompleta, alcuni dicono per la difficoltà che l’ intrapresa gli presentò come pare scrivesse a Tommaso Burnet — altri invece per la morte che lo sovraccolse. Dalle opere insigni di lui sappiamo d’ altronde ch’ egli attribuiva grande preponderanza alle lingue e intendeva creare per l’ uso speciale delle scienze tutte una lingua speciosa generale, com’ egli appunto la chiamava.

Anche il padre Mersenne ed il celebre avversario della filosofia aristotelica in Germania Gian Cristiano Wolf vi dedicarono più di un loro pensiero.

Ne seguirono l’ idea verso il 1700 il filosofo Marchese di Condorcet ed il Becher. Ma il solo lavoro serio che sia statocom-