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lità che dalla quantità dei muscoli, e che qualunque esercizio richiedeva una certa dose di intelligenza come di forza. Avendo fatto sua questa teoria, come la maggior parte degli uomini che hanno un’idea fissa, cercava continuamente illustrazioni pratiche in suo appoggio.

Nel corso di questi studi raramente aveva incontrato un soggetto che lo soddisfacesse completamente; certo era che nessuno aveva arrestato i suoi sguardi così a lungo come questo.

Al dar mano ad ogni movimento del remo, il corpo ed il volto del rematore, apparivano di profilo all’osservatore sulla piattaforma; l’azione terminava col corpo spinto innanzi. La grazia e la facilità di questo movimento dapprima suggerivano dei dubbi intorno all’onestà dello sforzo; ma questi venivano subito dissipati: la fermezza con cui il remo era afferrato in ciascun movimento, il piegarsi che faceva sotto la spinta, rivelavano la forza impiegata; allo stesso tempo provavano l’arte del rematore, e indussero tosto il critico a riflettere dalla poltrona sull’unione di forza e intelligenza che formava il nocciolo della sua teoria.

Pensando a ciò Arrio osservò la giovinezza dell’uomo; senza provar soverchia tenerezza per questa scoperta, vide che la sua statura era alquanto superiore della media altezza, e che le membra, tanto le superiori che le inferiori erano, di singolare bellezza. Forse le braccia erano troppo lunghe, ma questo difetto scompariva sotto la mole dei muscoli, che in alcuni movimenti si gonfiavano come gruppi di corde. Ogni costola si disegnava chiaramente sopra al corpo rotondo; ma questa era la sana magrezza tanto ricercata nelle palestre. Finalmente, nel complesso dei movimenti del rematore, vi era una tale armonia, che oltre combaciare con la nota teoria del tribuno, stimolava vivamente la sua curiosità.

Provò il bisogno di vedere il volto dell’uomo, di cui non scorgeva che la testa formosa piantata sopra un collo, largo alla base, ma di grande pieghevolezza e grazia. I tratti osservati di profilo erano orientali, e avevano quella delicatezza di espressione che accompagna solitamente l’aristocrazia del sangue e dello spirito. Queste osservazioni resero più intenso l’interessamento del tribuno.

— «Per gli Dei» — pensò fra sè — «quell’individuo ha fatto colpo! Egli promette bene. Voglio conoscerlo.» —

In quella il rematore si voltò, guardandolo, e il tribuno potè contemplarne il viso.