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LIBRO QUINTO
Coscienza m’assecura
La buona compagnia che l’uom francheggia
Sotto l’usbergo del sentirsi pura.
E nel tumulto del conflitto osserva
Calmo la legge e gli occhi avanti spinse
Prevedendo gli eventi.
CAPITOLO I.
La mattina dopo i baccanali celebrati nella gran sala del Palazzo, il divano era ingombro di giovani patrizi addormentati. Massenzio potrebbe arrivare e tutta la città andargli incontro, la legione discendere dal Monte Sulpio e presentare le armi; dal Ninfeo ad Omfalo svolgersi processioni e feste splendide e fastose come l’Oriente sapeva allestire; ma quei giovani avrebbero continuato a dormire i loro sonni ignominiosi sul divano, dov’erano caduti, o dove erano stati buttati dalle braccia degli schiavi indifferenti.
Non tutti però coloro che avevano partecipato all’orgia si trovavano in questo stato vergognoso. Quando la luce del giorno cominciò a far capolino attraverso le fessure delle imposte, Messala si alzò e si tolse la ghirlanda dal capo significando la fine dei bagordi; si ravvolse poi nella sua toga e, con un ultimo sguardo alla scena, senza una parola, uscì per raggiungere i suoi appartamenti. Cicerone non avrebbe potuto ritirarsi con maggiore gravità da una notturna seduta senatoriale.
Tre ore dopo due corrieri entrarono nella sua stanza e dalle