Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/104

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talmente d’insospettirmi. Il P. Girolamo il quale null’altro sapea di questo giovine, se non quel tanto che avea dal prencipe allor allora casualmente ascoltato, senza punto riflettere al furioso costume di Manfredi, pensò, non esser mal fatto d’introdur nel di lui cuore la gelosia. Credeva eziandio, potergli tale strattagemma servire in appresso, sia confermando i sospetti del prencipe contro Isabella se mai persistesse a voler seco unirsi in matrimonio, sia richiamando altrove la di lui attenzione con simulato oggetto di geloso timore, e distogliendolo dal pensare ad ammogliarsi con altro oggetto. Determinatosi dunque a quest’idea mal concepita, risposegli in modo da indurlo a sospettare di qualche sorta d’intelligenza tra giovine ed Isabella; onde, giacchè poco ci volea ad infiammare le sue passioni, sentendosi Manfredi confermare i suoi dubbj dal religioso, montò in furia, esclamando: “voglio sapere a fondo la cosa;” quindi ordinò al P. Girolamo d’aspettarlo, e partito inconta-