Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/154

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che io voglia pensare a salvar la mia vita, mentre voi restate in pericolo! vo’ soggiacere a mille morti piuttosto che abbandonarvi.” “No,” soggiunse Matilda, “io non corro alcun rischio, se pure voi non vi trattenete di più; partite; nessuno potrà mai sospettare, aver io tenuto mano alla vostra fuga.” “Ebbene,” replicolle Teodoro, “giuratemi per tutti i santi del cielo, non poter voi cadere in sospetto, altrimenti son risoluto di aspettar quì con pazienza il mio destino.” “Voi siete troppo generoso,” risposegli Matilda; “pure assicuratevi, non potermene accader verun danno.” “Dunque,” ripetè Teodoro, “in segno che voi per troppa pietà non m’ingannate, porgetemi la vostra bella mano; concedetemi di bagnarla con lagrime di tenera gratitudine, e... “No,” interruppe la principessa, “ciò non è permesso.” “Oimè!” ripigliò Teodoro, “ho fino a quest’ora sofferte mille calamità... forse non avrò in tutto il corso della mia vita altra buona ventura simile a questa... deh!