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Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/223

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andare a Roma fornivagli un altro vantaggio, quello cioè di rinforzare, lui assente, il suo partito, e di provvedere efficacemente alla propria sicurezza.


Avendo mandata Ippolita alle di lei stanze, andavasene Manfredi all’appartamento dell’ospite suo, quando nell’attraversare il salone, incontrossi con Bianca, la quale sapendo egli, esser partecipe de’ segreti d’Isabella e di Matilda, gli cadde subito in pensiero di volerla con destrezza esaminare circa Teodoro ed Isabella; onde, chiamatala in disparte, e preparatala con molte lusinghevoli parole e promesse, dimandolle se le eran noti gli arcani del cuor d’Isabella. “A me, Altezza!” replicò Bianca; “Altezza no... oh! Altezza sì... povera signorina! sta in grandissimo timore per le ferite che il suo signor padre ha ricevute; io però le dico sempre che non sono pericolose... non è vero, Altezza? non è così?” “Io non ti domando,” soggiunse il prencipe, “cosa ella pensa di suo padre,