Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/42

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ta che avea veduta aprire, ma sul limitare un vento improvviso le spense il lume, lasciandola nell’orrore di quelle tenebre.


Impossibile riuscirebbe il voler esprimere con parole da qual tremore rimanesse compresa la prencipessa. Tutta sola in quello spaventoso luogo; coll’anima intimorita per gli eventi terribili accaduti nella precedente giornata; senza speranza di poter fuggire; aspettandosi ogni momento Manfredi alle spalle; e niente consolata di ritrovarsi in balía di persona sconosciuta la quale sembravale, dover esser colà nascosta per qualche cagione, se le raggiravano in mente mille torbide idee, ed era quasi sul punto di perdersi totalmente di coraggio. In tale orribil situazione, rimasta scoraggita e palpitante, si rivolse in atto supplichevole ad implorar l’assistenza di tutti i santi del cielo, e quindi, muovendosi pian piano, cercò a tentone la porta, ed avendola ritrovata, entrò tremante in quella stanza, di dove le pareva