Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/76

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do con esse, alleggerirne le pene... non debbono volerci far del male, perchè non le abbiamo ingiuriate, e se mai avessero tale intenzione, nulla a noi gioverebbe cangiar di stanza: datemi la corona, diremo prima il rosario, e poi parleremo con loro.” “Io!.. oh! non vorrei parlar ad esse per tutto l'oro del mondo!” gridò Bianca sempre più spaventata; e mentre proferiva tai parole sentirono aprire la finestra del camerino situato sotto la stanza ov’erano. Rimasero entrambe tacite, trattenendosi quasi di respirare, ed in brevi momenti parve alle medesime sentire canterellar qualcheduno, ma non poteano indovinar chi fosse. “Questo non può essere uno spirito maligno,” disse sottovoce la principessa; “è senza dubbio qualcun di casa: aprite la finestra, e così potremo forse conoscer chi sia.” “Oh in verità, signora, non mi ci arrischio!” soggiunse Bianca. “Via, quanto siete sciocca,” replicò Matilda, aprendola pian pianino, e subito la persona ch’era abbasso cessò