Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/84

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badate bene, io non intendo d’accusar nessuno; ma accordandovi ancora che la morte del padroncino sia stata un puro effetto del caso... la signora Isabella”... “Guardatevi,” soggiunse Matilda, “dal macchiar co’ vostri dubbj il candore della mia carissima amica”... “Candore o non candore,” riprese Bianca, “lasciamo questo da parte... il punto sta che è comparso uno sconosciuto; voi stessa lo interrogate; egli confessa d’essere innamorato, o infelice che vuol dir lo stesso... anzi ha asserito d’esser infelice per conto d’altri... e può darsi mai un infelice per conto d’altri, se non è un innamorato!... e poi, quella cosa che vi ha tanto pregato di lasciargli dire, è stata il domandare... povero innocentino!... della principessa Isabella... e ora che ve ne pare?” “A dir vero,” replicò Matilda, “le vostre osservazioni non sono affatto prive di fondamento; questa fuga mi fa stupire, nè men degna di osservazione è la curiosità di costui... per altro Isabella non mi ha mai