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La battaglia nelle tenebre 123


Il rumore dei colpi di fuoco cessò e il calpestio e le voci s’assopirono. Egli urtò in uno scalino, inciampò e cadde; ma nello stesso tempo l’oscurità fu interrotta da raggi di luce intensa, il muggito aumentò e lo splendore d’una quinta stella bianca brillò a traverso le vaste aperture del teatro. Allora rotolò sopra a qualche sedile, intese dei gridi e il crepitio mormorante delle armi, fece uno sforzo per rialzarsi, ma un urto di nuovo lo respinse indietro. Egli s’accorse che un certo numero d’uomini con l’insegne nere lo accerchiavano facendo fuoco sopra le vesti rosse in basso, saltando di sedile in sedile, rannicchiandosi dietro le spalliere per ricaricare le loro armi. Instintivamente s’accoccolò egli pure nel mezzo delle sedie perchè le palle perdute venivano a strisciare i cuscini pneumatici e a fare dei grandi sfregi lucidi sulle loro leggere coperte metalliche, e instintivamente ancora osservò la direzione dei passaggi, cercò con lo sguardo la strada dove avrebbe avuto più probabilità di salvarsi appena che le tenebre fossero cadute. Un giovane vestito d’un bleu sbiadito si avanzò arrampicandosi sui sedili.

— Attenzione! — gridò con i piedi in aria a sei pollici al di sopra del Dormente, e appuntellato sopra due spalliere aprì due occhi feroci senza aver l’aria di riconoscer nessuno, alzò la sua arma e fece fuoco; poi si disponeva a tirare ancora gridando: — Morte al Consiglio — quando sembrò che metà del suo collo sparisse immediatamente. Uno schizzo tiepido cadde sulla gota di Graham; e l’arma verde alzata a metà si arrestò. Un istante l’uomo restò immobile con i tratti immediatamente irrigiditi, poi si chinò in avanti, gli si piegarono i ginocchi e ruzzolò