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Il vecchio che sa tutto 143


— Suppongo....

— Ebbene?

— lo suppongo che non ci sia nessuna probabilità che questo Dormente possa far valere i suoi diritti. Penso che non sarà che un trastullo nelle mani d’Ostrog o del Consiglio, appena che la lotta sarà terminata

— Nelle mani d’Ostrog.... certamente. Perchè non sarebbe un trastullo? Considerate un poco la sua posizione: tutto è fatto per lui, tutti i piaceri possibili.

Perchè vorrebbe fare valere i suoi diritti?

— Che cosa sono le Città di piaceri? — domandò Graham a bruciapelo.

Il vecchio gli fece ripetere la domanda, e allorquando ebbe ben compreso- le parole di Graham lo spinse col gomito violentemente.

— È troppo alla fine, — disse egli. — Voi vi burlate d’un vecchio. Io supponeva di già che ne sapeste più a lungo- di quello -che mi date ad intendere.

— Forse.... ma noi perchè continuerei a simulare così? No, io non so che cosa sia una Città di piaceri.

Il vecchio si mise a ridere famigliarmente.

— C’è di più, — continuò Graham. — Io non so neppure leggere i vostri caratteri; io non conoscola moneta di cui vi servite, io ignoro quali paesi stranieri esistano all’infuori di questo. Io non so dove sono, non so contare e non so dove trovare da mangiare, da bere e da ripararmi.

— Andiamo, andiamo, se vi dessero un bicchiere di qualche bevanda, la mettereste in un orecchio, o in un occhio?

— Io vorrei che mi informaste sopra tutte queste cose.