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Nei, bassifondi 297 che qui l’azzurro distìntivo della Compagnia del Lavoro, abbondava. Una vettura stretta e altissima, con sottih sbarre metalliche longitudinali da cui pendevano le carcasse sanguinanti di centinaia di montoni, fermò la sua attenzione in una malniera particolare. Mg. bruscamente, la linea arcuata del passaggio interruppe e distrusse quella prospettiva. In breve lasciarono quella strada, scesero per mezzo di un ascensore in un corridoio inclinato, e risalirono poi in un altro ascensore. In basso, l’aspetto delle cose cambiò. Ogni parvenza di ornamento architettonico era ^comparsa, le luci diminuivano di numero e di dimensioni, le costruzioni divenivano sempre più massice, in rapporto cogli spazi, via via che giungevano ai quartieri industriali. E dappertutto, nei quartieri polverosi dèi fabbricanti di porcellana, in mezzo al feldspato e al caolino, alle fornaci dei metallurgici, attorno ai laghi incandeScenti di eadamite grezza, dappertutto il costume di tela azzurra indossato da uomini, da donne, da ragazzi. Molte di quelle limglre gallerie polverose erano silenziosi viali di macchine, di fornaci senza fine, spente, piene di cenere, muti testimoni della perturbazione rivoluzionaria; in qualche luogo il lavoro- continuava, ma lentamente, fatto da uomini vestiti pure di tela azzurra. Le sole persone Vestite differentemente èrano gli assistenti e gli agenti della Polizia del Lavoro, e questi indossavano un’uniforme di colore arancione. E dopo le rosse figure delle sale da ballo, il vigore volontario e ostinato dei quartieri degli affari, Graham potè notare le facce sparute, i muscoli infiacchiti e gli occhi stanchi degli operai. Tutti coloro che