Pagina:Wells - Quando il dormente si sveglierà, 1907.djvu/312

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3o2 quando il dormente si sveglierà illimitate di lumi piccolissimi come capocchie di spillo: udì per molto tempo le pesanti pulsazioni delle macchine in moto; il rumore e lo scoppiettio delle correggie e delle armature. Qui l’odore delle concie delle pelli, il fumo di una fabbrica di birra, là dei vapori ignoti,,e dappertutto dei pilastri e degli archi così massicci che Graham non aveva mai veduto niente, di ’ simile: grossi Titani di mattoni adiposi e lucenti, schiacciati sotto il peso enorme del mondo costituito da quella Città complessa, come quei milioni di esseri anemici erano./schiacciati dalla sua. complessità.! E dappertutto dei volti lividi, delle membra scarne, la deformità e la degradazione. Per tre volte ancora Graham risentì il canto della rivolta durante la sua lunga e spiacevole esplorazione; poi intravide perfino una lotta confusa in un corridoio e seppe che un certo numero di quei servi si erano impadroniti del proprio pane prima di aver terminato il laVoro. Graham saliva nuovamente verso le strade, ipobili, allorché vide alcuni fandulli vestiti di azzuiho- che discendevano a gran corsa un corridoio trasversale: capì subito la ragione del loro panico Vedendo sopraggiungere una compagnia deUa Polizia del Lavoro, armata di randelli, che correva verso qualche ignota sollevazione. Quindi distinse il fracasso di una scaramuccia lontana. Ma per la maggior parte, coloro che erano scesi nei laboratori, la.voravano senza speranza. Tutto ciò che rimaneva di ardore e di entusiasmo in quell’umanità decaduta, quella notte,, era in alto; nelle strade, dove si udiva recla-mare il Maestro, dove si combatteva per lui valorosamente, tumultuosamente. Uscendo dai bassi fon