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Mentre giungono gli aereopiani 333
una cionfusione imimensa, una lotta che moltitudini inesperte, guidate dalle acclamazioni, e moltitudini abbrutite da un ìavoro rheccanico e snervate dalla tradizione di duecento anni di sicurezza servile, impegnavano contro altre moltitudini demoralizzate da una vita sensuale e privilegiata. Nè le une nè le altre possedevano un reggimento di artiglieria: nessuna uniforme le distingueva: da ambo le parti la sola arma era la piccola carabina di me-__ tello verde, la cui segreta fabbricazione e la improvvisa distribuzione in quantità enormi, aH’insaputa del Consiglio, era stato uno de’ più abili colpi di Ostrog. Rari eran coloro cbe possedevano l’esperienza di quell’arma, poiché la maggior parte di essi non l’avevano mai maneggiata e molti di coloro che la portavano, erano venuti senza munizioni. Non vi fu mai scarica più fantastica di quella nella storia della guerra: era una battaglia, di dilettanti, un’atroce guerra di tentativi, di sovvertitori armati combattenti gli uni contro gli altri, spinti in avanti dalle parole e dal fascino di un canto, dalla fiducia nel loro numero, che si riversavano a migliaia incalcolabili verso le strade secondarie, verso gli ascensori demoliti, vicino alle gallerie sparse di sangue, alle sale e ai corridoi pieni di fumo, sotto gli imbarcaderi aereostatici. E rincantucciati là dove era impossibile ritirarsi, essi imparavano a proprie spese gli antichi misteri delle g-uerra. 11 giorno era di una limpida serenità, e, all’infuori di alcune striscie di vapore che si moltiplicarono verso sera, la più piccola nube non turbava lo splendore del cielo che pareva volesse rimanere così, spazioso e vuoto, fino all’arrivo degli aereopiani.