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Il combattimento degli aereopiani 353,

Ad un tratto, in fondo, a sud-ovest, apparvero, avvicinandosi rapidamente, due piccoli lumi confusi.... quindi altri due, e finalmente un gruppo- raggiante, nebuloso di forme rapide.... In breve egli potè contarle: erano ventiquattro. La prima flotta degli aereo piani arrivava, -e al di là -s’intravedeva una luce ancor più intensa. Egli descrisse un semicerchio, senza perder collo sguardo quella flotta minacciosa il cui volo era disposto in forma di cuneo, — volo triangolare di forine gigantesche e fosforescenti lanciate completamente libere nello spazio al di sotto di Graham. Calcolando rapi-dàmente la loro velocità mise in azione la leva -che ricondusse il motore in avanti e oom-inciò a scendere con una rapidità che aumentava via via. Si era prefisso di raggiungere il vertice di quell’angiolo, perciò si precipitava, a guisa di una pietra, attraverso l’aria sibilante, e gh parve cbe tra quel miom-ento e quello in cui Venne a colpire il primo aereopiano, non fosse trascorso più di un minuto secondo. Nessuno, in tutta quella confusione di corpi neri, fu avvertito del destino che li minacciava tutti, nessuno pensava a quel falco che piombava su di loro dall’immensità del cielo. Coloro che non erano stati colpiti dalle nausee del «mal -d’aria» allungavano i loro colli neri e spalancavano gli occhi per guardar la dttà vaporosa che usciva dalla nebbia, la ricca e splendida Città per la quale Massa Bosso faceva divenir malleabili i loro muscoli. Molte fila di denti brillavano, delle facce nere splendevano; essi avevano udito parlare delle imprese de’ loro compagni condotti a Parigi e sapevano che Wells, lavando il Dormente si sx’eglierà. 2^