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358 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ

vano qua e là a. mezzogiorno poiché non potevano fermarsi senz’appoggio: e in quella lor presente confusione, ogni tentativo di evoluzione tattica non avrebbe prodotto che urti disastrosi. Graham durava fatica a rendersi un conto esatto di ciò che avteva fatto-; da O’gni parte gli aereopiani si allontanavano, e diventandio sempre più piccoli, finivano collo sp-arire del tutto. Erano in fuga! Egli passò a duecento m-etri circa sopra l’imbarcadero di Roehampton, brulicante di persone e risuonante di grida frenetiche. Ma perchè l’imbarcadero di Wimibledon Park era ugualmente stipato di gente e pieno di grida? Il fumo e la fiamma di Streatham nascondevano adesso ’i tre imbarcaderi più lo-ntani: egli fece alcuni giri e si innalzò per vederli e per esaminare i quartieri del settentrione. Dapprima apparvero, dietro quel fumo, le masse quadrate di Shooter’-s Hill illuminate e sulle quali si ergeva l’aereopiano che era riuscito ad approdare e che sbarcava i propri negri. ^ Quindi potè scorgere Blackheath, e sotto- gli ultimi fiocchi di fumo, rimbàrcadero di Norwood. A Blackheath, nessun aereopiano aveva approdato, ma un aereopilo era pronto per partire. Norwood era coperto di uno sciame di omettini che correvano qua e là facendo una terribile confusione. La resistenza accanita degli imbarcaderi e d-ei l-oro dipendenti era cessata, e il popolo affinava nei sotterran-ei delle ultime piazze-forti di Ostrog, l’usurp-atore. Improwisam-ente, in lontananza, sulla linea settentrionale della città, si innalzò neH’aria l’eco d’un suono, glorioso per lui, un segnale, una nota di trionfo, la so-rda scarica di un cannone.